Addio campione.

DI Chiara Maci | 23 Ott 2011
Questo non è un blog di informazione.
Questo è un blog di cucina.
Eppure.
Da quando ho inserito la rubrica “Io, in fila”, in fondo, è diventato anche un indirizzo per tutti coloro che hanno voglia di raccontarsi, una voce per tutti coloro che hanno voglia di ascoltare, una spalla per tutti coloro che hanno voglia di piangere, uno stimolo per tutti coloro che vogliono cambiare città, lavoro, vita.
In fondo, è anche un blog di vita, di giovani, di confronti e di opinioni.

Oggi è morto Marco Simoncelli. Probabilmente pubblicherò questo post nei prossimi giorni e probabilmente da domani se ne parlerà sempre meno. Succede sempre così.
E’ tutto oggi che guardo servizi in televisione. Non so perchè. Non ho mai capito niente di moto GP, nè ho mai seguito questo genere di sport. Eppure Marco Simoncelli lo conoscevo. Perchè era buffo, con tutti quei capelli. Era simpatico. Era solare. Come tutti i romagnoli. E si faceva ricordare, così.
Forse è tutto il giorno che guardo servizi a lui dedicati perchè era un ragazzo di 24 anni che aveva realizzato un sogno. Era un ragazzo romagnolo di soli 24 anni che ha lasciato una giovane fidanzata e due genitori che hanno assistito in diretta alla sua morte.
Io non so se sarebbe mai diventato Campione del Mondo, non so neanche se fosse uno dei migliori o no. So che quando ho saputo della sua morte, ho provato un momento di gelo.
E ho pensato alla sua famiglia.

E ho pensato che avrei voluto dedicare un post a lui, tutto qui.
Perchè avrebbe potuto essere un mio amico. Perchè era solo un giovane ragazzo di 24 anni che rincorreva un sogno. E lo realizzava.

Avevo voglia di dedicare un post a lui, tutto qui.
E non un minuto di silenzio, ma un minuto di sorrisi.
Perchè magari, lui avrebbe voluto così.

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