Gennaio, febbraio, marzo. Aspettando la primavera.

DI Chiara Maci | 19 Mar 2013

Negli ultimi giorni ho ricevuto un po’ di messaggi, da parte vostra. Mi chiedevate che fine avesse fatto “Io, in fila“.
Sono tre mesi che non scrivo. E in questi tre mesi sono successe così tante cose.
Mi sono detta mille volte che il 2013 forse non era il mio anno e mi sono risposta altre mille volte che il 2013 è appena all’inizio.

Ho detto tanti no a tanti lavori e ne ho ricevuti altrettanti. Ho capito che sono follemente attaccata alla mia famiglia e che ogni volta che torno a Bologna, è traumatico ripartire per Milano. Ho scelto il soppalco per la mia nuova casa e ho preso qualche chilo di troppo.
Ho visitato decine di ristoranti e ho battezzato i miei preferiti a Milano, ho comprato un sacco di vestiti a righe e ho capito che questa città va presa a piccole dosi, come piace a me.
Ho desiderato un figlio e una vita tranquilla nella campagna emiliana, ma se è vero che c’è un tempo per tutto, il mio deve ancora arrivare.
Ho avuto la febbre più lunga della mia vita e in quei 14 giorni ho lavorato ogni singolo giorno, come fosse una cura. Ma ho anche capito che stare ferma a casa, non fa per me.
Ho litigato online con alcuni di voi per una maleducazione gratuita che non credo di meritarmi e non vi ho chiesto scusa per un mio status esagerato. E non è mia abitudine farlo. E allora, vi chiedo scusa.

Ho visto una mia foto su Marie Claire che per un attimo mi ha fatto sentire una gran figa. Poi mio padre mi ha scritto “sei più bella dal vivo” e ho capito che photoshop ti toglie troppo, alle volte.
Sono tornata sola, dopo 8 mesi, e alterno momenti di euforia lavorativa a crisi mistiche tipiche di donnasullasogliadei30anni.

Mi tocca. Ho un lavoro che mi tengo stretta con amore e folle impegno, ho una famiglia unica e irripetibile, due nipoti che ogni volta che li sento al telefono mi fanno piangere, un libro in uscita che è nu piezz’ e core, ma alle volte non basta.
Oggi, ad esempio. Sono appena tornata a casa e, ancora con il piumino e gli stivali di gomma, ho messo su l’acqua e ho preparato gli spaghettoni con i pomodori e il basilico. Tanto basilico.
E li ho mangiati. E mi sono resa conto che, nonostante la stanchezza di questi giorni, i miei chili in più, le occhiaie perenni, la pancia gonfia e la solitudine alle volte malinconica, ho sorriso di gusto.
Perchè dite quello che volete, ma il cibo per me è questo.
Oggi, in particolare.

Non rispondo a tutte le vostre mail o ai messaggi su Facebook, lo so. Ma chi mi conosce sa che faccio il possibile per star dietro a due blog, un lavoro, mille aziende, un programma tv, i viaggi e gli eventi.
Quello che voglio dirvi è che avevate ragione voi.
Io in fila, mancava. A voi, come a me.

E ora si ricomincia.

In fondo, sono passati tre anni dall’apertura di Sorelle in Pentola.
E voi sapete che ogni tre anni, io sento il bisogno di mollare tutto e ricominciare.
Che questo 2013 mi aiuti.

E che la primavera, arrivi.

Un abbraccio,
Macy

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