Isole Lofoten. La mia prima pesca di merluzzi.

DI Chiara Maci | 23 Apr 2013
Ho deciso di raccontarvi tutto il mio viaggio, giorno per giorno, da qui, per trasmettere a voi le emozioni e le sensazioni che si provano in un luogo radicalmente diverso da quelli a cui siamo abituati.
Farlo dall’Italia, sarebbe stato diverso.
Stamattina, la mia prima pesca. Doppio pantalone, tripli calzini e maglioni di lana pesante. In aggiunta tuta da pesca, stivali di gomma e guanti professionali antiscivolo.
Il risultato? Leggete un po’.

Questo il mio primo merluzzo di 10 kg pescato alle Lofoten. (pensavo di essere negata all’inizio, perchè nessun pesce abboccava … poi in un attimo ho sentito tirare ed eccolo!).
Non vi dico l’emozione. In uno scenario surreale, in mezzo al mare, guardando le montagne coperte di neve illuminate da un lieve sole mattutino e noi tre, su un peschereccio, alle prime armi con ami ed esche.




Dopo aver tutti pescato una decina di merluzzi, il capitano della barca, seguito da Danilo, li ha sfilettati e preparati in bocconcini da inserire nel piatto del pranzo: una buonissima zuppa di pesce a base di merluzzo fresco e verdure, preparata con la panna (il gusto ricorda molto la clam chowder americana).


A seguire abbiamo visitato uno stabilimento di produzione di stoccafisso e baccalà, ma anche di olio di fegato di merluzzo e di prodotti destinati all’Africa ricavati dalle teste dei merluzzi (è proprio vero che del merluzzo, come del maiale, non si butta via niente!).


La nostra guida all’interno dell’azienda ci racconta le varie fasi di lavorazione, dalla pesca al prodotto finito, all’esportazione. “Questo è un anno fortunato”, ci racconta, “perchè per 8 anni non c’è stata pesca; un anno così pieno non si vedeva dal ’46”. Ho letto la gioia negli occhi di quest’ uomo dalle mani segnate dal lavoro manuale. La Norvegia, in particolare la zona delle isole Lofoten, vive di questo. Gli chiediamo cosa faccia di un merluzzo un buon stoccafisso. Ci risponde sorridendo “God decides the quality”. Quello infatti che rende pregiato e famoso in tutto il mondo lo stoccafisso di Norvegia è un insieme di vento, sole e pioggie. E un buon lavoro, fatto di attenzione, cura e pulizia.



– Vorrei riuscire a trasmettervi quello che ho provato io, nel guardare queste persone. I pescatori della barca, il proprietario dello stabilimento, la guida, i lavoratori alle prese con la salatura del merluzzo. Hanno i volti orgogliosi. Sono lì intenti a pulire, selezionare, dividere, legare, quei pesci che solo loro hanno. Hanno i volti segnati dal sole e dal vento forte. Hanno le mani stanche e provate. Ma gli occhi trasmettono fierezza e passione. E gli occhi non mentono –

Per terminare la nostra giornata, ci siamo spostati a Svolvaer, dove abbiamo cenato nel ristorante tipico (splendido) e dormito nel caratteristico rorbuer (vecchie case di pescatori riadattate amini appartamenti). La cena? In ordine un tortello di stoccafisso con crema di broccoli, pomodorino caramellato e rosmarino; merluzzo con creme fraiche alle acciughe e misticanza; stoccafisso royale con salsa di panna e carote, uova strapazzate alla Norvegese e Serrano croccante.
Le foto, per voi.