La mia caponata.

DI Chiara Maci | 1 Lug 2010
Dovete sapere che sono stata lo “zimbello” della mia famiglia fino a quest’anno perchè “Chiara non mangia le melanzane”.
Ecco, capirete facilmente che in una famiglia in cui quotidianamente vengono servite melanzane in ogni salsa, in cui d’estate la parmigiana è sacra e accorrono da ogni parte d’Italia per assaggiare quella di mia madre, permettersi di dire “melanzane, no grazie” è decisamente una bestemmia.
Così, dopo anni di convincimenti inutili, ho deciso nell’anno dei cambiamenti di assaggiare questa pietanza. Beh, non ditelo a mia madre (che comincia con i “te l’avevo detto”), ma negli ultimi giorni le mangio spessissimo e, incredibile, mi trovo ad andare al supermercato appositamente per comprarle.
E quindi, di ritorno dalla Sicilia, con una nuova passione per questo splendido ortaggio, potevo non fare la mia prima caponata?
Ebbene, io sono di parte, ma c’è chi può testimoniare che il giorno dopo era ancora meglio!
Ingredienti:
2 melanzane grandi
pomodorini pachino
capperi
olive nere
1/2 bicchiere aceto di mele
1 cucchiaino di zucchero
sale
Tagliate a cubetti le melanzane, sistematele in una ciotola coperte di acqua e sale grosso e lasciatele per circa due ore (in questo modo eliminerete l’amaro).
Intanto in una padella preparate un soffritto di cipolla, capperi, pomodorini pachino tagliati a metà e olive nere. Salate leggermente.
Quando le melanzane sono pronte, friggetele in olio bollente, scolatele e unitele al precedente composto.
Unite il mezzo bicchiere di aceto, lo zucchero e lasciate cuocere per qualche minuto.

(Ottima fredda, si conserva per 3-4 giorni in frigorifero chiusa ermeticamente)

Il sommelier consiglia: Barraco, Zibibbo Secco 2008

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