La terrazza di via Palestro. Per un sabato diverso.

DI Chiara Maci | 6 Mar 2013

Nel cuore di Milano, esattamente in via Palestro, accanto al Parco Indro Montanelli e a brevissima distanza dai luoghi simbolo della città, c’è una terrazza.
Potrebbe passare inosservato l’ingresso, perchè come tutte le terrazze, va vista dall’alto.
E allora, quando arrivate al civico nr.2, alzate gli occhi al cielo.
E, se avete voglia di un sabato diverso, prendete l’ascensore e salite al ristorante.

Un ambiente essenziale e di design all’interno e una terrazza esterna che vince su tutto. Zona lounge, per aperitivi e momenti di relax e ristorante interno per cene di lavoro o tra amici.
Sopratutto il sabato. Perchè la musica dal vivo accompagna ogni pietanza.

Io ho avuto il piacere di ascoltare Marta Ferradini (accompagnata dal Maestro Josè Luciano Orlando al pianoforte), figlia di Marco Ferradini (autore di Teorema) e le sue reinterpretazioni in chiave acustica di brani pop della miglior musica italiana e internazionale.

Il menu, preparato dallo chef e dalla sua brigata, è semplice e di stampo tradizionale.
La selezione dei piatti cambia tenendo conto di stagionalità e freschezza, valorizzando quella che è la tradizione di piatti tipici della gastronomia italiana.

Qui di seguito vi allego l’ultimo menu di marzo e, come al solito vi lascio qualche consiglio su cosa ordinare..
Io ho assaggiato l’antipasto del pittore, ovvero una selezione di tre antipasti (mozzarella di bufala, veli di filetto e insalata di piovra e patate).

Poi ho ordinato i tortelli di borragine e ricotta con crema di fontina valdostana.

E, ovviamente, i dolci.
Anzi, prima lo sgroppino. Gentilmente consigliato dal maitre.
Uno alla mela verde e l’altro al limone.

E poi la sacher, sotto consiglio dello chef, e la crema catalana.
In menu erano anche presenti il tiramisù, la bavarese ai frutti di bosco, il babà con rhum e la crostatina alle noci con granella di pistacchi.

Consigliatissimi questo mese i tortelli di borragine. La sfoglia velo sottilissima lascia spazio al ripieno abbondante ma delicato e la fonduta avvolge senza coprire.
Stessa cosa per l’insalata di piovra e patate, tiepida, morbida e delicata.

Condividi questo articolo