L’Atelier Nespresso, il Bocuse d’Or e quel vento freddo di Lione..

DI Chiara Maci | 3 Mar 2015

Tutti, anche i meno esperti del settore, conoscono il Bocuse D’or.
La famosa sfida mondiale dell’alta cucina, creata dal maestro della nouvelle couisine Paul Bocuse, che si svolge a Lione.
Quest’anno, per la prima volta, ospite di Nespresso, caffè ufficiale della competizione, ho avuto la possibilità di visitare il Sirha (dove si svolge l’evento), di vivere la sfida delle nazioni partecipanti, di degustare caffè e champagne in abbinamenti particolari e audaci, ma sopratutto di assaggiare menu pluristellati degli chef David Toutain, Emmanuel Renaut e Christelle Brua.

Tutto comincia all’Atelier Nespresso, con una lezione sui caffè e nel dettaglio, sui decaffeinati.

 

 

 

Vi siete mai chiesti perchè il caffè “deca” venga considerato un caffè meno pregiato e meno buono? Vi siete mai domandati come venga prodotto il caffè senza caffeina?
Approffittando del lancio sul mercato di tre nuovi decaffeinati firmati Nespresso, Arpeggio Decaffeinato, Volluto Decaffeinato e Vivalto Decaffeinato, ci è stata proposto un’assaggio “al buio” di due caffè, senza alcuna indicazione sulla tipologia di miscela.
Guardate voi stessi.

 

 

Ok, io ho riconosciuto il decaffeinato, ma solo perchè lo bevo di frequente e perchè sono una di quelle persone “sensibili” alla caffeina, la differenza è veramente sottile, sono stati creati infatti appositamente per offrire lo stesso gusto e aroma dei Grand Cru originali corrispondenti.

 

 

 

 

Questo subito qui sopra è il pomeridiano dessert di Christelle Brua. Unico. In due versioni, una con latte di soia e una con latte di mucca.

Tutto continua poi, nella splendida cornice dell’affascinante e ventosa Lione, con una cena speciale con quattro piatti da ricordare di Emmanuel Renaut e David Toutain, con il sommelier d’eccezione Paolo Basso.

Gli abbinamenti erano osati e speciali. Fino ad arrivare ad un dessert che vorrei sapervi spiegare ma è praticamente impossibile. Qualcosa di sublime e allo stesso tempo delicato e mai troppo invadente.
Ah, quanto vorrei la ricetta … anche se sarebbe assolutamente impossibile rifarlo per noi comuni mortali.

 

 

 

 

 

 

 

 

Un’esperienza sicuramente unica, dove il caffè (anche senza caffeina) è stato protagonista di piatti incredibili e perfettamente armonici e dove l’equilibrio è stato il fil rouge di due giorni indimenticabili e ventosi. Come Lione vuole.

 

 

 

 

 

Condividi questo articolo