E una mattina, si cambia.

DI Chiara Maci | 18 Gen 2012

Non ricordo quale fosse il film, ma di sicuro ad un certo punto una tale lei (perché queste frasi appartengono sempre più alle donne e mai agli uomini, anche nei film) dice qualcosa tipo “c’e’ sempre un momento in cui puoi fermarti e scegliere”.

Che si tratti di un nuovo posto di lavoro, che si tratti di un piatto da decidere se assaggiare o no. Che si tratti di un uomo che ti tradisce, che si tratti di un’amicizia sterile. C’è sempre un momento in cui noi possiamo fermarci e dire “io mi fermo qui”.

Per il mio bene, per il rispetto che ho di me stessa, per la forza che mi contraddistingue o semplicemente perché mi va.

Nei film questo momento e’ accompagnato solitamente da musiche simil malinconiche/strappalacrime e da flashback ben montati. E così e’ facile, pero’. Così si riconosce subito il momento “mi fermo e scelgo”.

Ma nella vita vera, no che non ci sono canzoni e montaggi romantici. Nella vita vera capire quando e’ il momento di fermarsi e scegliere, e’ un gran casino.

Sono sempre stata convinta che nella vita, qualunque scelta tu debba prendere, lo capisci una mattina al risveglio. Una di quelle mattine in cui la notte hai dormito profondamente e stranamente non hai pensato a nulla. Una di quelle mattine in cui la sera prima hai fatto baldoria e ti sei ubriacata. Una di quelle mattine in cui pensi di svegliarti esattamente come tutte le altre mattine e invece ti rendi conto, in un preciso istante che la persona che hai di fianco non la vuoi più accanto. E ti accorgi che quella scrivania in quell’ufficio non ti appartiene. E ti accorgi che il centro città non ti e’ mai piaciuto e non capisci perché e’ proprio li che hai scelto di vivere. E ti accorgi che le parole di tuo padre, a proposito del fermarsi e decidere, in fondo non erano poi così sbagliate. E ti accorgi che non te ne frega nulla di quello che può pensare la gente, perché improvvisamente ti guardi allo specchio e capisci chi sei. E ti accorgi che tutti quei “si” in fondo erano solo dei timidi “no”. E ti accorgi che e’ necessaria una scelta, per ricominciare.

Giornate e nottate a pensarci senza trovare una soluzione e poi svegliarsi un giorno e capire che era tutto così semplice.

Ho scelto di licenziarmi una mattina, al risveglio a Roma.

Ho scelto una persona accanto, una mattina al risveglio, guardandola sorridere.

Ho scelto un lavoro, una mattina al risveglio davanti ad un pc sporco di cioccolata.

Ho scelto un percorso, una mattina sbagliando strada.

Ho scelto me stessa, una mattina guardandomi allo specchio.

E ho scelto tutto questo, senza mai pensare di scegliere.  Buffo.

Eppure ogni ragionamento di troppo, mi ha sempre condotto fuori strada.

E allora questo 2012 lo inizio così.  Con meno pensieri e con più mattine.

E che sia così anche per voi. Per tutti voi che mi chiedete quotidianamente cosa fare per cambiare vita.

Non lo so. So che vi sveglierete una mattina e sarà tutto semplice. Vi guarderete allo specchio e capirete.

E sarà quello il momento in cui vi rimboccherete le maniche, sorriderete e vi andrete a prendere quello che avete sempre voluto.

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