Nido si, nido no?

DI Chiara Maci | 11 Feb 2015


In questi giorni ragionavo sull’eventuale iscrizione di Bianca al nido.

Ho amiche che hanno mandato i loro bimbi al nido piccolissimi (6 mesi) e altre che mi hanno consigliato, considerando che poi sono sempre malati, di aspettare.
Io ho una tata bravissima che mi sostituisce quando sono via, ma il mio dubbio deriva dal fatto che Bianca impazzisce di gioia a stare con gli altri bambini e io non voglio privarla di questo.
L’ho vista il giorno del suo compleanno, la vedo quando per strada vede dei bambini e inizia a urlare “mamma”.

Mi fa una tenerezza e vorrei portarla al nido almeno la mattina. Mi dite la vostra esperienza?

Inoltre Bianca e’ golosa e apprezza la buona cucina, ma vorrei essere sicura di cosa mangia. In casa ne sono certa…fuori no 😉
A proposito di buona forchetta…dottoressa secondo lei a cosa devo stare attenta per non farla mangiare troppo? Mi rendo conto che lei non si ferma mai…mangerebbe sempre! Come fare?

Care mamme,
anche se difficilmente un bambino di un anno è in grado di giocare in modo attivo con un coetaneo, imparare a stare con i propri pari è positivo e rappresenta un complesso di validi stimoli. Le infezioni che vengono contratte non sono maggiori nei bambini che frequentano il nido ma solo anticipate nel tempo poiché è il momento della socializzazione, ossia il contatto con altri bambini, ad esporre i piccoli alla possibilità di contrarre infezioni.
Dato che ad ogni agente virale vi è la comparsa di una reazione immunitaria che lascia una memoria, le infezioni contratte nella prima infanzia lasceranno un’immunità negli anni successivi.
Si può stare tranquilli per quanto riguarda l’alimentazione nei nidi. Vi è controllo sia degli alimenti che delle modalità di preparazione ed è bene che i bambini si abituino a quanto viene loro offerto.
Un buon appetito è comunque un segno di buona salute ed è compito dell’adulto rispondere in modo intelligente. Prima di tutto è bene che il bambino mantenga un numero costante di pasti (4): colazione, pranzo, merenda e cena o al massimo 5 pasti con uno spuntino a metà mattina qualora il bambino si svegli presto e ve ne sia il tempo.
La sazietà si raggiunge con una adeguata quota di fibre fornite da verdura e frutta di stagione e non aumentando la porzione di carne, pesce, formaggio, uova o legumi che deve rimanere costante in tutto il secondo anno di vita. Gli alimenti per l’infanzia ci aiutano nel raggiungimento dei fabbisogni nutrizionali e nel limitare l’apporto di proteine che rappresenta l’errore nutrizionale più frequente nei primi anni di vita. In particolare per prevenire un eccesso di proteine è bene ricordare che si consiglia la prosecuzione dell’allattamento materno fino a che bambino e mamma lo desiderano e l’introduzione del latte vaccino dopo il secondo anno di vita; eventualmente laddove il latte materno non fosse disponibile, previo consulto con il proprio Pediatra, si potrebbe utilizzare latte di crescita.

Silvia Scaglioni

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