“Il pranzo dalla nonna”.

DI Chiara Maci | 23 Ott 2017

 

Pareti di mattoni tappezzate da stampe, quadretti e specchi, poltrone imbottite si alternano a sedie
di legno colorate, pochi tavoli di forme differenti, luci calde, un ampio bancone con distillati e liquori
a vista.

Da Iter, un angolo di casa nascosto in una parallela del Naviglio Grande, la domenica a pranzo è
“la domenica dalla nonna”.

Ogni mese una regione diversa fa da filo conduttore al menu del pranzo, ogni mese una tradizione diversa cucinata come una volta, in modo semplice e gustoso.

Questo mese la nonna è campana.

Il menù, un foglietto in carta riciclabile da compilare segnando le proprie preferenze (piatti componibili), propone ziti con ragù napoletano, frittata di maccheroni, salsiccia e friarielli, pastiera napoletana, etc…

 

 

Ho voluto provare un po’ di tutto. Il ragù napoletano a cottura lenta domina la maggior parte dei piatti, profumato e succoso, ricorda il calore di un natale lontano.

Rende una semplice pasta il piatto più buono del mondo, ammorbidisce ed arricchisce le polpette di carne e verdure.

 

 

 

Tutti i piatti sono molto semplici e genuini, come vuole la tradizione, ed è possibile far il bis.

La loro esperienza nella mixology permette di accompagnare il pranzo non solo con vino e bibite ma anche scegliere uno dei cocktail in lista dedicati alle principali città italiane oppure un ottimo
pomodoro condito.

Pastiera napoletana e torta caprese per concludere, insieme a qualche parola crociata gentilmente fornita dal locale per non dimenticare le tradizioni delle domeniche in famiglia.

Cosa li differenzia dagli altri?

L’atmosfera conviviale, l’esperienza nella mixology, la loro creatività.

Quando lo scelgo?

Sicuramente la domenica a pranzo!

Ogni mese avrà una nonna diversa così tutti gli studenti fuori sede, i nostalgici, i tradizionalisti potranno
ritrovare, anche solo per poco, i sapori di casa.

 

Di Giulia Gattiglia

Credits
Photo By Giulia Gattiglia
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