Scoprire Parigi.

DI Chiara Maci | 5 Feb 2013




Ho sempre pensato che Parigi non fosse la città per me. L’ho sempre stupidamente associata alle romantiche vacanze tra innamorati, agli artisti un po’ snob, ai parigini con la puzza sotto al naso, ai racconti bucolici e provenzali che poco si addicono al mio stile.
Ma io detesto parlare di ciò che non conosco. Figuriamoci criticare.
E allora, ho deciso di tornarci, a Parigi. Dopo 10 anni.
E l’ho riscoperta, tra flashback e ricordi d’infanzia, tra paesaggi dettagliatamente descritti da mia sorella e persone cordiali, tra eclairs al cioccolato e macaron ai mille colori.
Una mappa, per non perdermi. Tre pagine di “things to do” di Angela, per non sbagliare. Una reflex, una cara amica e tanto sano shopping. Gastronomico e non.

Iniziando da qui.

Tre giorni per dedicarci a patisserie, boulangerie, quartieri latini, vetrine di alta moda e tipicità locali.
Una sfida. E ce l’abbiamo fatta (tutta a piedi).
Cominciando il primo giorno da Rue de Rivoli, il Louvre, Place de la Concorde, Place Vendome, Faubourg St Honorè, Champs Elysees, Avenue Montaigne, Arc du Triomphe. E il Grand Palais, il Petit Palais, E poi ancora la Tour Eiffel e per finire … lo splendido quartiere del Marais. Negozietti vintage, pasticcerie, abbigliamento e gente “surreale”. Una piccola brasserie dove cenare e un poulet grillè divino.



 

 


E il secondo giorno una pioggia incessante e il benvenuto a Montmartre, una folla incredibile alla chiesa del Sacre Coeur e un incanto unico in Place du Tertre. Artisti pronti a dipingerti in pochi istanti e piccole pasticcerie colorate e invitanti. Mi sono innamorata di quel posto appena arrivata.
Avrei voluto fotografare tutto. E lì, in una via probabilmente sconosciuta ai più, ho lasciato il cuore. Rue de Saint Vincent. Prima o poi, qualche mese parigino, mi ci vuole (vero, Ele?).
sto meditando di iscrivermi a Le Cordon Bleu

 

 


Ma anche Place Pigalle e le Moulin Rouge e, dopo qualche fermata di metro, Notre Dame e StGermain des Pres. E i quartieri latini e la bourguignonne buonissima e la fuondue cremosa e la zuppa di cipolle tipica della città.




L’ultimo giorno, il mercato più antico della città. Andateci e non ve ne pentirete.
Le marchè des enfants rouges. Il mercato dei bambini rossi. (Deve il suo nome ad un vecchio orfanotrofio dove i bambini erano vestiti in uniforme color rosso). Qui trovate cucine di diverse parti del mondo e stand dove acquistare verdura e frutta freschissima (curiose le zucchine gialle limone e i fagiolini bianchi).
Il mercato si trova nel Marais e da qui, la domenica, vi consiglio tutti i negozietti vintage e non, aperti dalle 14 in poi. Da vedere Rue Des Archives e l’Archivio Nazionale, e da qui il Centre Pompidou e dall’altro lato rispetto a Rue des Archives, Place des Vosges e Place de la Bastille, dove, se arrivate in mattinata, trovate un alto mercato alimentare da non perdere!

 





Ed ora, lasciandovi ad alcuni scatti imperdibili, vi consiglio qualche posticino dove andare. Ne avete qualcuno da consigliare anche voi? Scrivetemi e li aggiungerò, in modo da essere utile a tutti i prossimi viaggiatori “parigini”.

Colazione – Se siete in zona Rue de Rivoli, andate da Angelina.
Propone un menu colazione a 20€ (abbastanza caro) con pane, burro e marmellate home-made, una bevanda calda, una spremuta e un assortimento di piccole brioche e pain au chocolat. Una colazione che fa tranquillamente da pranzo, per intenderci. A scelta, invece, decine di torte diverse, eclairs e pasticcini. Splendido contesto e ottima qualità.

Pranzo – Io ho optato per una baguette in giro per la città, ma anche per un croque monsieur, un croque madame, una quiche lorainne. Perfetti spezzafame per non appesantirsi troppo e per potersi dedicare alle pasticcerie. Di domenica, il brunch da “Le dome du Marais“.  

Pasticcerie – Ladurèè, Pierre Hermè, Fauchon, Biscuiterie de Montmartre, La cure gourmande, La maison du Chocolat, Oh Mon Cake, Popelini, Pralus. Tutte buone, Fauchon troppo cara, la biscuiterie de Montmartre buona e semplice, Hermè e Ladurèè molto di moda ma difficilmente si sbaglia, delusione per i biscotti de La cure gourmande. In alternativa, scegliete i toffee al caramello salato. Ottimi. 

Cena – Le Chateaubriand del famoso chef Inaki Aizpitarte, per chi avesse tempo e sopratutto si fosse ricordato di prenotare. Ma anche un ristorantino nei quartieri latini, per non sbagliare. A scelta la cucina di tutto il mondo, ma un occhio di riguardo alla francese.  Io ho scelto un ristorante in Rue de la huchette, 21. Non ricordo il nome, ma l’indirizzo è una garanzia 🙂
Piccolissimo, ma di ottima qualità. Consigliatissima la zuppa di cipolle, la fondue ai tre formaggi e la fondue bourguignonne. Sconsigliatissima la mousse au chocolat e poco consigliata la creme brulèè. Prezzo medio di 30 euro per circa 3 portate, con un menù a 15, un po’ troppo turistico.

Da vedere – in un week end pieno riuscite a visitare tutti i monumenti principali e i punti d’interesse più turistico. Per i foodies, preparatevi alle spese pazze … e, se viaggiate con Ryanair vi consiglio non solo il bagaglio a mano :-))

– Avete consigli su Parigi? Scriveteci e inseriremo i vostri posti preferiti!-

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