Il mese che aspetto tutto l’anno, i miei primi e ultimi 29 anni, le puntate speciali decise all’improvviso, la consapevolezza del proprio valore e le scelte difficili. I NO sofferti ma scelti con grande rispetto, per me stessa. I NO ricevuti ma capiti con grande maturità. Gli shatush imprecisi e i capelli bianchi appena spuntati. L’etica professionale e gli aperitivi norvegesi in giro per l’Italia.
Napoli e il mio sconfinato amore per il Sud, il Natale e la voglia morbosa di stare con la mia famiglia, la voglia di maternità e l’instancabile bisogno di cucinare, sempre.
Il cioccolato protagonista di ogni mia giornata, i ristoranti scoperti nella mia nuova città, i regali di compleanno ricevuti e tutti quelli di Natale ancora da comprare. I biscotti allo zenzero per colazione, i progetti magici per il 2013.
La voglia che il 2013 arrivi. La consapevolezza che, ahimè miei cari Maya, il 2013 è sempre stato il MIO anno, e lo aspetto da 29 anni, quindi regolatevi con le previsioni.
Le lenzuola bianche, i mobili shabby per la casa nuova, i libri di ingredienti sconosciuti, la mia adorata Postina color cedro che adoro follemente, le bancarelle in piazza XXV Aprile, le scarpe da uomo stringate e borchiate, i calzini a righe, il cappotto beige a sacchetto, i pistacchi che mi creano dipendenza, le sigarette che ormai fanno parte del passato.
La neve dalla finestra milanese, il Dom Perignon Enoteque 1996, i clienti per i quali è sempre bello lavorare, la scelta di rimanere fedele ai propri principi, l’amore improvviso per la radio, lo shooting in balera e quello da Andrea, le mie foto scartate, quelle che amo, la lenta consapevolezza di me, del mio corpo, della mia vita.
2013, sarai un grande anno.
Niente buoni propositi, andrà tutto per il meglio.
Auguri di cuore, gente.
C.