Si fa così. Si cuoce a fuoco lento, mescolando con sentimento.

DI Chiara Maci | 31 Mar 2012

Ancora una settimana e il tour de force Milano-Bologna-Roma finirà. Le registrazioni per la quarta stagione di Cuochi e Fiamme volgono al termine, i Frecciarossa perderanno tre clienti abituali ogni settimana, Chiara Maci (ormai parlo in terza persona) lascerà Bologna in vista di una amata-odiata Milano e il caldo primaverile ci farà dimenticare la gelida neve invernale.

Stasera tornerò a Bologna e ad aspettarmi ci saranno decine di scatoloni da caricare sulla mia nuova macchinina, altrettante valigie da disfare, fare e rifare, mia madre alle prese con l’imballaggio della televisione, e una prima trasferta domattina. Per portare le cose strettamente necessarie, si sa.

– Ecco, ci terrei a specificare come cambino le priorità negli anni. A 22 anni, età del mio primo trasloco a Milano, le cose strettamente necessarie si traducevano in: scarpe, vestiti, televisione, pc. Oggi, 28 anni, le basi del trasloco si chiamano abbattitore, servizio di pentole, MacBook, coltelli assortiti, piatti e bicchieri.

Capirete il “peso” del carico… –

E cosi, in questo “quasi ultimo” viaggio di ritorno Roma-Bologna, mentre ragiono su tutto quello che mi è successo in questo mese di marzo, mi vengono in mente le parole di Simone in una delle puntate registrate la scorsa settimana. Era il momento della sua ricetta -avete presente quando la telecamera è stretta su di lui e voi prendete appunti?- e in quell’istante è riuscito a dire una cosa meravigliosa.

“Tenete insieme gli ingredienti affinché si conoscano. Gli ingredienti devono conoscersi”.

Dite ad una come me una cosa del genere e sapete cosa può succedere. Mi è venuta istintivamente voglia di prendere il pc e scrivere un post su quanto fosse vera quella frase.

Ho pensato “ora scrivo sul blog quanto una frase così stupidamente semplice riesca ad essere altrettanto banalmente risolutoria”. Poi mi sono detta che no, non servono centinaia di parole. Non serve sempre analizzare sempre tutto.

Eppure una cosa posso dirvela.

Il segreto del mio mese di marzo era nascosto in una frase.

Una frase che parla di cucina, ma anche di legami. Una frase che parla di conoscenze ma anche di ingredienti. Una frase che, nel suo piccolo, suggerisce di non avere fretta. Perché i risultati migliori, si sa, non sono mai figli dell’ansia e della velocità. Una frase che consiglia di non affidare mai al caso gli abbinamenti. Perché ci sono ingredienti che, per quanto ci vogliate provare, insieme non possono stare.

Semplicemente perché, insieme, non si valorizzano a vicenda.

Ma si annullano.

Prendetevi il giusto tempo.

Non ve ne pentirete.

E ascoltatevi Rossetto e Cioccolato. La Vanoni docet.

Buon Aprile, gente.

Macy

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