Tornare in Italia dopo 8 giorni dall’altra parte del mondo.

DI Chiara Maci | 20 Mag 2014


Arrivare a Malpensa, prendere il primo mezzo di locomozione che colleghi l’aeroporto a casa, girare la chiave nella serratura e correre da lei.
No so spiegarvi cosa succede dentro, quando diventi mamma.
Le mamme lo sanno.
Per la prima volta aver paura di allontanarti troppo e per la prima volta partire con la Voglia di Tornare a casa.
Anche questo è essere mamma, scrivevo nel mio status di Facebook la settimana scorsa, nel giorno della festa a lei dedicata.
Lei dorme e io non resisto alla tentazione di svegliarla. Ci aspetta una giornata solamente mia e sua, insieme, per ritrovare il nostro spazio e il nostro contatto.
È cosi cambiata in pochi giorni. Cambia sempre, attimo dopo attimo. E ho come l’impressione che tutto duri cosi poco e che in un istante diventi già grande.
“Goditi ogni istante” me lo dicono sempre le amiche “perché poi ti accorgi di come diventi grande senza nemmeno essertene resa conto.”

Oggi mentre la abbracciavo e la tenevo con la testina sul mio petto, mi rendevo conto che inizia a pesare un bel po’ e che ad un certo punto, in un momento di pianto perché cercava il suo ciuccio, ha urlato “Ma, ma …me, mee”. Sembravo una pazza di gioia. “Ha detto mamma!”. Si, certo. A neanche quattro mesi.
La verità è che mi sembra capisca tutto. Capita anche a voi? Io le parlo, come parlo ad un adulto. Le racconto la mia giornata, le racconto il mio viaggio in Polinesia per lavoro, le descrivo le corone di fiori e le prometto che un giorno andremo io e lei, lì, dall’altro capo del mondo. E lei mi fissa, mi guarda e ogni tanto mi sorride come se davvero mi capisse.
Crede che qualcosa possa capire, Dottoressa?
Le sto iniziando anche a far annusare tutte le erbe aromatiche e appena inizio con lo svezzamento le faccio subito assaggiare le prime verdure, sperando le piacciano. È vero che i gusti e le preferenze dipendono dai primi mille giorni di vita?
A me piace tanto variare gli ingredienti e mi piacerebbe che anche Bianca lo imparasse presto.
Mamme, voi che ne dite? Dottoressa, lei cosa ci consiglia?”

Care mamme,
a quattro mesi i bambini riconoscono la mamma con vista, olfatto e udito, perché i 5 sensi funzionano già bene. Per questo è importante stimolare il piccolo con parole, suoni vocali e musicali e controllare che reagisca allo stimolo girando il capo in direzione della fonte di rumore.
Il linguaggio è una delle funzioni più complesse dell’uomo, e i bambini sviluppano la capacità di parlare in più fasi: dalle emissioni sonore spontanee e dalle lallazioni, alla costruzione di frasi complete nell’arco di pochissimi anni.
La prima fase è detta “pre-linguistica”. Forse non sapevate che il neonato già dopo dodici ore di contatto con la madre è in grado di distinguere la sua voce e di riconoscerla fra le altre.
Nelle prime settimane la comunicazione del lattante avviene attraverso strilli e gridolini, principalmente per comunicare la fame, disagio e dolore. Dalle 3-5 settimanecomincia a produrre suoni vocalici inarticolati, a 4 mesi normalmente non è ancora in grado di emettere suoni riconoscibili, ma solo intorno al settimo-ottavo mese iniziano le prime vocali, o meglio associazioni vocali-consonanti o lallazioni (papapapa – lalalalala –mamama). Queste sono una sorta di ginnastica vocale e di gioco in preparazione delle strutture fonetiche proprie di ogni lingua. Con il passare dei mesi le lallazioni tendono a coincidere con i fonemi utilizzati dalla lingua dell’ambiente nel quale il bambino viene allevato.
Ed ecco che quindi diventa sempre più importante la sollecitazione da parte dei genitori e l’apprendimento dei bambini. I bambini che vivono in un ambiente multilingue hanno l’opportunità di imparare una doppia lingua; inizialmente sarebbe bene parlare al bambino in una unica lingua e rimandare al secondo anno di vita un eventuale bombardamento con un’altra lingua.
In questa fase il bambino ha ancora una alimentazione lattea. Anche attraverso il latte materno apprende sapori sempre diversi che dipendono dalla dieta della mamma; successivamente questo avviene con un’ampia varietà di alimenti che devono essere sicuri e a misura di bambino.
Ricordiamoci sempre che la nutrizione nei primi anni di vita è fondamentale, perché influenza la crescita immediata e pone le basi per il benessere da adulti.
Quello che mangiamo da piccoli quindi fa la differenza, e anche la natura lo spiega molto bene. Pensiamo ad esempio alle api: alla nascita tutte sono uguali, ma solo una diventa ape regina e questo grazie proprio alla sua alimentazione, la pappa reale.

Silvia Scaglioni

E a proposito di varietà alimentare, vi propongo una lettura sull’App 1000 Giorni, “L’introduzione di nuovi alimenti”.

 

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