#1annodite

DI Chiara Maci | 4 Feb 2015


Ho ringraziato pubblicamente tutti i presenti perché avere attorno, in un giorno cosi speciale, le persone più importanti della mia vita, mi ha fatto sentire una persona fortunata.
Amici da Bologna, mia sorella e i miei nipoti da Treviso, mia mamma, le amiche di Milano e i loro bimbi.
La mia prima festa da mamma.

E guardare Bianca ridere e sorprendersi di ogni piccola cosa, mi ha commosso.
Le animatrici, lo spettacolo delle bolle di sapone, la Prima candelina (che ha spento lei con un soffio deciso) e quell’emozione che solo un genitore sa.
In più proprio sabato ha iniziato a stare in piedi senza tenersi dappertutto e ora vedo davvero vicino il momento dei primi passi…(e del cambio casa).
E chissà quando dirà le prime parole..ora siamo fermi a “mamma, pappa, tata” ma ho letto che nei primi tre anni di vita i bambini imparano fino a 900 parole.
Ma sono tantissime!! Dottoressa e’ vero??
Considerando che ora ne dice tre…ne mancano solo 897 ;-))
Dottoressa, secondo lei, quando iniziano generalmente a parlare di più i bimbi? E’ importante che io la stimoli con qualche gioco o con qualche “esercizio”? L’alimentazione e’ importante anche da quel punto di vista?
Care mamme, Bianca si trova attualmente in quella che gli esperti chiamano fase prelinguistica che va dalla nascita ai 12-15 mesi. Il linguaggio nasce come un’esperienza acustica (percezione di suoni) che porta allo sviluppo della comprensione linguistica e come un esercizio vocale attraverso le vocalizzazioni ed il balbettio che sono uguali per tutti i bambini del mondo. Il passaggio dalla “lallazione” alle prime parole può essere brusco o graduale e non sempre è facile cogliere questo cambiamento. Le prime parole contengono gli stessi suoni e le stesse sillabe della lallazione, ma la differenza consiste nel fatto che la parola ha un significato. L’espressione di più sillabe diventa parola quando cessa di essere un gioco vocale e comincia ad essere usata solo in presenza di persone. All’inizio (10-12 mesi) le parole non sono dei vari e propri simboli, in quanto sono utilizzate solo in associazione a particolari situazioni ed oggetti.
Fino a circa 18 mesi la maggior parte dei bambini usa un numero limitato di parole (mamma, papà, pappa, tata), i versi degli animali e poche altre parole riferite al contesto familiare. Generalmente tra i 18 ed i 24 mesi si assiste ad una accelerazione di questo sviluppo, con aumento quasi improvviso del numero (in media circa 200). Questo fenomeno viene chiamato “esplosione del vocabolario”.
Il linguaggio è una delle funzioni più complesse ed è favorito da un ambiente pieno di stimoli e la nutrizione fornirà il substrato necessario per lo sviluppo del cervello. In particolare il micronutriente che maggiormente influisce sullo sviluppo cognitivo è il ferro.
Il periodo di maggior rischio di carenza di ferro nell’infanzia è tra i 6 ed i 18 mesi e tale periodo è proprio quello critico per lo sviluppo del cervello. Dopo i 6 mesi più del 90% del fabbisogno di ferro dell’allattato al seno deve essere assicurato dagli alimenti complementari. Il latte vaccino contiene poco ferro e non dovrebbe essere introdotto prima dei 12 mesi se non nella preparazione di alcune ricette.
Il ferro contenuto negli alimenti non è tutto uguale: il ferro contenuto in carne e pesce ha un assorbimento buono che non è influenzato dagli altri alimenti della dieta. L’assorbimento del ferro contenuto in latte, uova, cereali, legumi, vegetali è inferiore e può essere migliorato dalla presenza della Vitamina C, contenuta in alcuni tipi di frutta (agrumi, ananas, kiwi, fragole, ciliegie, uva, ribes), verdure e ortaggi freschi (lattuga, radicchio, spinaci, broccoletti, broccoli, cavoli, cavolfiori, pomodori, peperoni) e tuberi (patate soprattutto se novelle).
Le strategie per prevenire l’insorgenza di carenza di ferro possono essere così riassunte:
· allattamento al seno esclusivo per 6 mesi, e proseguire durante la fase di diversificazione alimentare ed il più a lungo possibile.
· quando sia necessario l’allattamento artificiale, utilizzare formule arricchite in ferro.
· a 6 mesi integrare il latte materno con alimenti ricchi di ferro (per esempio carne e pesce)
· evitare alimenti che inibiscano l’assorbimento di ferro (the, fitati-fosfati, soia)
· evitare l’introduzione del latte vaccino (povero in ferro) almeno fino ai 12 mesi, meglio l’utilizzo di latte di crescita dopo i 12 mesi
· non escludere alimenti di origine animale dalla dieta del bambino
E’ comunque sempre importante confrontarsi con il proprio Pediatra che saprà dare indicazioni specifiche per le esigenze del singolo bambino.
 
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