Oggi sono stata a pranzo fuori. Sto facendo un sacco di recensioni e sto lavorando tanto. Mentre tornavo di corsa a casa una ragazza mi ha scritto su Instragram: “ma come fai a conciliare tutto? io il primo mese a malapena riuscivo ad allattare e a fare una passeggiata la mattina”.
E mentre camminavo, all’altezza del Castello Sforzesco, mi sono un attimo fermata e ho pensato che davvero mi è cambiata la vita. E quasi non me ne sono accorta. Perchè sono cambiata con lei.
Ho assecondato la mia nuova vita esattamente come Bianca sta assecondando la mia.
La pediatra dice si tratti di empatia.
Sono due mesi che corro come una pazza, ma quando torno a casa, come adesso, la mia priorità è Lei.
Lei che sulla sdraietta inizia a guardarmi e a farmi questi piccoli grandi sorrisi.
Lei che quando ascolta “Cosa hai messo nel caffè” di Malika Ayane ride e mi tiene stretto il dito nelle sue manine (l’ha ascoltata per tutta la gravidanza ed evidentemente ora la riconosce).
Lei che stanotte ha dormito dalle 11 alle 7.30 di mattina e al mio risveglio quasi non volevo crederci.
(Vi rendete conto di quante ore di fila siano? Felicità allo stato puro!)
E invece appena sento il primo versetto, vado a controllare in camera e lei è lì con gli occhi spalancati che si guarda attorno. Almeno così sembra. Ma a due mesi mi sa che riesce a vedere le sole ombre, anche se ovviamente riconosce la mamma. Vero, dottoressa? (Eheh paure di una mamma che ogni volta che sta fuori qualche ora ha paura la bimba si dimentichi di lei:-))
Eppure fa dei sorrisi così espressivi!
Sarà che mangia bene, dorme, ed è felice con la sua mamma?
Cara Chiara,
è bello vedere una mamma che riesce a riconoscere e si emoziona all’acquisizione delle prime tappe di sviluppo. In effetti all’età di 2 mesi nei lattanti compare il sorriso di relazione. E’ la prova di uno dei primi apprendimenti. Ad una smorfia che viene riconosciuta come sorriso, i genitori rispondono a loro volta con sorrisi e vezzeggi. Questo rappresenta una sollecitazione positiva per il bambino che così ripeterà sempre meglio il sorriso. A questa età poi la capacità visiva migliora ed effettivamente riesce a mettere a fuoco ed è soprattutto attratto dal viso e dagli occhi. Inizia quindi una relazione più complessa che da’ grande soddisfazione a mamma e papà.
Ma come supportare al meglio la crescita? Vediamo insieme il ruolo dei nutrienti.
I grassi rappresentano la principale fonte di energia nel primo anno di vita durante il quale il latte materno è la base dell’alimentazione, esclusivo per i primi 6 mesi e poi integrato dagli alimenti solidi.
E’ importante che la quantità di grassi sia adeguata ai fabbisogni del bambino: è insufficiente ci può essere rischio di scarso accrescimento e, paradossalmente, eccessivo incremento ponderale nelle età successive.
Alcuni grassi, in particolare gli acidi grassi polinsaturi a lunga catena (LC-PUFA) contenuti soprattutto nel latte materno, nel pesce azzurro, nel salmone e negli olii sono fondamentali anche, tra le altre cose, per lo sviluppo del sistema nervoso, della capacità visiva, e la trasmissione dei segnali all’interno delle cellule. Dato che il nostro organismo non riesce a sintetizzarli, questi grassi devono essere assunti con la dieta; durante il periodo di allattamento esclusivo al seno il bambino riceve circa la metà delle calorie totali giornaliere dai grassi; di questi, circa il 10% è rappresentato dagli acidi grassi polinsaturi.
Anche le proteine sono fondamentali per permettere un adeguato accrescimento. L’alimento che garantisce il maggior apporto di proteine ad alto valore biologico è l’uovo, seguito da carne e pesce, latte, latticini e, in misura minore, dai legumi e dai cereali.
Diversi studi hanno analizzato la correlazione tra assunzione di proteine e rischio di obesità, riscontrando un’associazione tra eccesso di proteine e sovrappeso. Le proteine maggiormente implicate sono quelle animali, soprattutto presenti nel latte vaccino. Questo è, quindi, uno dei motivi per cui si sconsiglia l’introduzione del latte vaccino nella dieta prima dell’anno di vita o meglio prima del secondo anno, continuando a utilizzare il latte materno e, solo se questo manca, latti formulati a basso apporto proteico (tra 6 e 12 mesi) e latte di crescita (dopo i 12 mesi). Occhio quindi alle porzioni!
Ho un piccolo suggerimento per Chiara e per la sua bambina; per insegnarle a puntare gli avambracci e poi mani e ginocchia, sarebbe opportuno, dopo i 4 mesi, lasciarla libera su un tappeto gioco in posizione prona. Prima dei 4 mesi meglio lasciarla il più possibile in posizione supina; la “sdraietta” non è l’ideale.
Silvia Scaglioni
Se anche il vostro bimbo vi regala i primi sguardi attenti e dei bei sorrisi, vi consiglio il video “I sensi”, sulla App 1000 Giorni.