Enocratia. Quando cibo e vino sono una cosa sola.

DI Chiara Maci | 17 Apr 2013

La mia prima volta da Enocratia è stata assolutamente casuale. Come le cose che piacciono a me, per intenderci.
Invitata a cena da un amico d’infanzia, che nel frattempo ha pensato bene di diventare il primo sommelier del mondo, sono arrivata in via Sant’Agnese (vicinissimo alla Basilica di Sant’Ambrogio, per i non milanesi come me) e ho scoperto Enocrazia. Ma soprattutto ho scoperto Davide, Anna, Eugenio.

Il governo del vino. Così lo definiscono.
Un piccolo ristorante che ricorda un bistrot, dove ti immagini di assaggiare buoni piatti con corretti abbinamenti cibo-vino. E invece … una cantina con ottimi vini accompagna piatti assolutamente innovativi, alle volte provocatori ma soprattutto mai scontati.

Non per tutti i palati, ma sicuramente per tutti coloro che hanno voglia di un percorso particolare, fatto di gusti ricercati, seducenti, estremi ma sempre perfettamente armonici.

Come l’abbinamento con i vini.

Insomma, un complimento speciale allo chef Eugenio Roer e un grande in bocca al lupo a Davide e Anna per questo perfetto angolino dove, finalmente, al vino viene dato il giusto ruolo. Addirittura un governo 🙂

Ahimè, come sempre .. la compagnia, il vino, i piatti meravigliosi non hanno lasciato spazio e tempo a troppe fotografie.
Quindi gustate i piatti della mia cena almeno alla vista, ma soprattutto … correte ad assaggiarli.

Per iniziare, come amuse-bouche:
– Cialda di polenta di marano alla rosa canina, mousse di porcini gallinacci sott’olio e murici di mare
– Vellutate di carote all’anice stellato, nocciole e tartufo nero

Gli antipasti: 
– Patate rocciose. gambero di Mazara crudo, crema di caprino e crumble di porcini e farina di grano saraceno
– Tartare di Cervo, senape di lamponi, polvere di radice di liquirizia, mousse di foie-gras ed erba ruta
 
I primi:
– Spaghetti alla chitarra fatti in casa di grano arso con salsa di uova di tonno al profumo di zenzero e lime
– Risotto burro e salvia affumicato con animelle glassate classiche di vitello, burro, tartufo nero ed erba cipollina
I secondi:
– Polipo cotto a bassa temperatura e piastrato la sua maionese (fatta con l’acqua che rilascia nel sacchetto durante la cottura ) n’duja calabrese patate al forno ed emulsione di prezzemolo
– Diaframma di vitello marinato in miele di abete e salsa di soja mousse di melanzane bruciate alla griglia carota selvatica maionese al kren e sfoglie di daikon
I pre-dessert:
Sud: Crumble di pistacchi di bronte e mandorle di avola sorbetto mantecato a mano di limoni polvere di caffè capperi disidratati e fritti cioccolato di modica al peperoncino e zeste candite di arance
I dolci:
-Terrina di lemon card con meringa cotta e cruda frolla sbriciolata e maggiorana fresca
-Bavarese allo yogurt petali di rose pinoli tostati e gelatina di hibiscus
La piccola pasticceria:
-bicchierino con tiramisù classico e grue di cacao
-sableè con pepe di sechuan e semi di papavero
-macaron al curry e creme noisette
-morbido di cioccolato mousse di marroni al rhum e meringhe
-tartufino classico ricoperto di cocco rapè


Si, so cosa state pensando. E’ un duro lavoro, ma qualcuno dovrà pur farlo.

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