Febbraio, c’ho messo il cuore. A costo di perderlo.

DI Chiara Maci | 21 Feb 2014

Stamattina, dopo una delle prime notti dormite, mentre scrivevo le prossime ricette per il blog, ho riletto alcuni vecchi post.
E mi sono accorta che, all’inizio, ci mettevo il cuore in ogni ricetta.
Raccontavo della Sicilia, interpretando ogni immagine e abbinandola a gusti tipici della zona.
Scrivevo di un viaggio a Zurigo con gli occhi lucidi di chi si emoziona davanti ad una vetrina di macarons.
Guardavo il mare di Agropoli e mentre scrivevo delle alici di Cetara, ne immaginavo il sapore e intanto in testa ascoltavo Pino Daniele.
Parlavo di crostate come scaccia-malinconie in momenti poco allegri della mia vita.

E mi sono chiesta perchè.
Perchè il cuore, in questo modo, ce lo mettiamo solo all’inizio?
Perchè quella forte passione, quegli occhi lucidi, quel brivido e quella sensazione bellissima del “non vorrei fare altro che questo“, esiste solo per un periodo, poi passa?

Si, vale nel lavoro, quanto nell’amore.

E mi sono risposta che la monotonia è sempre stata il mio nemico peggiore.
E l’ho evitata, inventandomi un lavoro.
E l’ho combattuta, cambiando città e allontanando le persone.
E l’ho rifuggita, fingendo di non sentirla.

E mi sono anche risposta che tutto passa, se si resta inermi a guardarlo passare.

Ma se si reagisce, se si riempie la vita di stimoli continui, se si continua a viaggiare, a vedere posti nuovi, a conoscere angoli nascosti di un luogo cosi come di una persona, se si mantiene viva la curiosità e la voglia di conoscere, l’amore resta.
Non serve scappare. Non serve cambiare vita.
Serve cercare di essere felici, facendo ciò che ci rende tali.
E l’amore cambia punto di vista, magari, ma resta.

Questo è il mio nuovo prossimo obiettivo.

Sapete che la mia vita non è fatta di buoni propositi, ma di piccoli obiettivi a breve termine.
Da raggiungere, sempre.

E oggi ho deciso che il cuore, quello vivo, deve rimanere presente in ogni mio post.
Non solo in quelli di Io, in fila. Perchè in fondo scrivo di cucina, non di me.

E ho deciso che il cuore, quello vivo, deve insegnarmi a stare ferma e ad essere felice allo stesso tempo.

E ho deciso che per fare tutto questo non devo perderlo mai, il cuore.

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