Hai la febbre. Copriti.

DI Chiara Maci | 29 Gen 2012

38.2 e sto.

Ho la febbre, ancora una volta. E a vedermi non si direbbe che sono così cagionevole. Mah.

Comunque ci sono cose che mi fanno davvero innervosire. Sarà che non è periodo ma certi presentatori dovrebbero cambiare lavoro o quantomeno cambiare programmi. Mi fanno innervosire le persone che dopo due foglie di insalata, si lamentano per aver mangiato troppo o ancora peggio quelle taglia38 che ti stressano la vita vedendosi cuscinetti ovunque. Mi innervosiscono i post che ti dimentichi di salvare in bozza e in un istante li perdi per sempre. Mi fanno innervosire i best seller che sono tali solo perchè hanno un titolo, un autore e un editore fighi e arrivi all’ultima pagina senza sapere cosa hai appena letto.

E soprattutto perchè lo hai fatto. E mi fanno venire il nervoso gli uomini sposati che fingono di non esserlo o ancora peggio i 50enni provoloni che ancora non si rendono conto di essere ridicoli. Neanche se glielo fai notare. E mi fa innervosire la pioggia quando ho le scarpe di camoscio grigie che si abbinano perfettamente alla maglia con il nodo sulla spalla sinistra, e la lentezza. Dio, quando mi fa innervosire la gente lenta, come se poi il tempo li aiutasse a fare meglio. Macchè, l’ho testato io. Non è mai cosi. Mi innervosisce non poter essere con una persona, ora. E mi innervosisce la distanza, in questi casi. 

Però mi piace sentire i miei genitori che si preoccupano per me, per qualche linea di febbre e mi piace sentirmi coccolata ogni istante. Mi piace tornare bambina, se mai lo sono stata. E mi piace l’odore del latte caldo sul fuoco e l’idea che stasera la pastina con il formaggino mi riporti a 25 anni fa. Mi piace sapere che, quando cresci, tutto ha un tempo. Anche la febbre. E domani mi toccherà essere in splendida forma, per ricominciare la settimana lavorativa. Mi piace sapere che in qualche parte d’Italia stia nevicando e mi piace avvolgermi nella coperta di cachemire (mi sono evoluta dall’ormai storico pile) e non pensare a nulla. Mi piace una persona e arrossisco all’idea di avere le farfalle allo stomaco, ancora una volta, dopo anni. E mi piace sperimentare l’emmenthal in svariate ricette da cucinare e capire che, con la febbre, tutto riesce ad avere lo stesso sapore.  Mi piace prendermi una sera per me, solo per me. E riprendere in mano le mille pagine di Io, in fila. E il libro di nozioni di Cucina Italiana dell’Alma. E tra pigiami, capelli avvolti in bic senza cappuccio, ricette di uova pochè, Tachipirine e voglia di abbracci, sorrido. Tanto per cambiare. 

Dicono sia contagioso. 

Macy

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