21 Aprile 2010
Gioia nr. 1
10 del mattino, suona il campanello. Apro la porta con gli occhi semichiusi e il pigiama ancora invernale. Mia sorella ride del mio aspetto. Mi copro il viso con una mano. Tommy mi guarda, mi prende la mano e mi dice “zia, tu sei sempre bella”.
Gioia nr. 2
Svegliarsi con il profumo dell’apple pie una domenica mattina di fine aprile, bere il caffè freddo del giorno prima con il latte ad alta digeribilità, aprire il frigorifero ancora in vestaglia e prendere due uova e un panetto di burro, spremere due limoni di Sorrento e con gli occhi ancora assonnati infornare la mia lemon cake. Restare sotto la doccia per 15 minuti e controllare il dolce nel forno con i capelli bagnati avvolti nell’asciugamano. E poi asciugarli a testa in giù, truccarsi con un filo di cipria e due passate di rimmel, mettersi gli orecchini verdi comprati a Dubai, il vestitino nero di Zara, gli stivali bassi, guardarsi allo specchio e piacersi. E sorridere e canticchiare Giuni Russo. E canticchiare e sorridere.
Gioia nr. 3
Programmare il week end di fineaprileiniziomaggio nella Città per eccellenza, fotografare ogni angolo con la mia ormai non più nuova reflex, mangiare un gelato a Ponte Milvio, leggere le frasi dei giovani innamorati attorno ai lucchetti, cenare nel ristorante più in della Capitale circondata da gente con accento familiare e pranzare con tonnarelli cacio e pepe da Maccheroni e sentirsi a casa, come ogni volta. E perdere il treno e accalcarsi in un intercity della speranza diretto a Munich in mezzo a comunistoidi reduci dal concerto del 1 maggio, ridere del suo capolinea e scendere a Bologna, prendere una pizza da asporto e fumare l’ultima sigaretta della giornata, contenta.
Gioia nr. 4
Riguardare un martedi sera qualunque Forrest Gump. Guardarlo e riguardarlo. E amarlo sempre di più, per quella semplicità genuina che la prima volta quasi non si percepisce. Ed eleggerlo uno dei pochi film che hanno saputo conquistarmi e che sanno farlo ogni volta, come la prima volta.
Ricordarmi che stiamo parlando di film, non di altro.
Essere felice perchè la bontà vince. E questo mi commuove. E mi rende felice.
Macy