Ghea, a Milano.

DI Chiara Maci | 21 Set 2017

«La gente mangia carne e pensa che diventerà forte come un bue.

Dimenticando che il bue mangia l’erba»

(L. Tolstoj)

 

In quella che potrebbe sembrare una zona di Milano senza alcuna parvenza di natura, come Porta Genova, in realtà si nasconde ben celato un piccolo polmone green.

Il ristorante GHEA, si distingue per una luminosità eccezionale, nonostante dall’esterno appaia composto di linee rigide e scure; le vetrate immense permettono il passaggio di una luce naturale che rasserenano il passaggio delle persone davanti alla sua facciata.

Il locale si presenta in entrata con un delizioso salottino di attesa, situato davanti al bancone bar, dove il gentile personale intrattiene i clienti nell’attesa che il tavolo sia disponibile al pasto.

Tavoli rotondi con vista, situati davanti alla vetrata, sono illuminati in modo giocoso dalla luce che fa capolino tra le numerosi felci verdeggianti, dando al locale un tocco etereo.

Magari a un occhio non troppo attento, questo posto potrebbe passare inosservato, ma se si guarda con occhio vivace, la luminosità del luogo catturerà lo sguardo.

GHEA è un ristorante vegetariano e vegano, che ha fatto una scelta di qualità attraverso l’attenzione alla stagionalità, l’innovazione e la leggerezza di ingredienti ben rivisitati.

Il menù e la scelta proposta conducono chi siede al tavolo in un paese delle meraviglie.

La possibilità di poter gustare una cheescake di cheddar vegano, arricchita di pepe nero, crema di piselli e ravanelli confit, rasserena quanto una fiaba raccontata sotto le fronde di un albero. Per continuare , con un risotto ai pistilli di zafferano, albicocche caramellate e agrumi.

Meritano attenzione i dolcetti mangiami, ovvero golosissimi brownies vegan accompagnati da una crema a base vegetale. O anche, per gli amanti del colore rosso, una salsa alla fragola, accompagnata da lamelle del frutto stesso e un cuore di gelato sempre alla fragola, sono ricoperti da una rosa rossa di panna montata che racchiude il tutto e soddisfa ogni aspettativa visiva e gustativa.

 

 

Un servizio solerte unito alla professionalità del personale conferiscono un ulteriore tocco di eleganza al ristorante, trasformando una cena comune in una cena piacevolmente trascorsa.

Il costo della serata (o del pranzo) oscilla nella media degli altri ristoranti vegani meneghini.

Che voi siate vegani, carnivori oppure onnivori non temete, rimane sempre un viaggio da intraprendere, anche per i più scettici che temono di rimanere affamati alla fine di un pasto composto di sola natura “verde” ;-).

Bon Appétit

 

Di Luca Banfi

Credits
Photo By Luca Banfi
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