Una settimana fa avevo pubblicato un video di Bianca in cui si vedevano bene i suoi primi passi in casa.
Non vi sto a raccontare l’emozione di quel giorno.
Improvvisamente, da un momento all’altro, si è alzata e ha iniziato a camminare da sola.
Cadeva in continuazione, ma era così buffa con il suo andamento a zig zag e con la sua faccia fiera di chi inizia a sentirsi indipendente 😉 che spettacolo!I commenti delle mamme, a quel video, erano stati quasi tutti sulle scarpe.
Bianca usa scarponcini alti perchè sono gli unici che le tengono ben ferma la caviglia, ma ho letto pareri contrastanti in merito. Le ho comprato altre due paia di peppe molto più carine, ma con quelle e’ totalmente instabile.Dottoressa secondo lei quali sono le scarpe migliori? Mio padre spinge per quelle ortopediche…ma non saprei.
In più, ora che ha iniziato a camminare anche velocemente, deve mangiare qualcosa in più? Ha un fabbisogno diverso perchè consuma di più o sono solo pensieri di una neo mamma premurosa?
Care mamme,
l’ideale per i primi passi in casa e ogniqualvolta sia possibile sono i piedi nudi che consentono un appoggio completo e naturale del piede. In particolare non vi è bisogno di sorreggere il piede nel movimento, anzi più è irregolare la superficie su cui si cammina (condizione ideale la sabbia) maggiori sono i movimenti di adattamento che il piede nudo, libero da vincoli, deve e può attuare, con conseguente rinforzo delle diverse strutture.
Nella fase in cui i bambini cominciano a camminare si chiude il periodo di massimo accrescimento (mediamente 25 cm nel primo anno di vita), i fabbisogni di energia aumentano in modo graduale ma limitato (le porzioni nel secondo anno di vita non subiscono cambiamenti); i bambini a cui viene offerta una alimentazione varia ricca di frutta, verdura, legumi, pesce e cereali sono in grado di autoregolarsi.
Particolare attenzione andrà inoltre rivolta ai micronutrienti. Tutto il calcio necessario per la crescita dello scheletro deve provenire dalla dieta. Lo scheletro è la riserva di calcio del nostro organismo e la sua solidità e consistenza raggiunge il culmine, chiamato “picco di massa ossea” intorno ai 20 anni. Da quel momento, specie nella donna, la riserva di calcio verrà conservata ma difficilmente potrà essere aumentata.
L’efficienza nell’assorbimento di calcio è soltanto del 30% circa, quindi è importante che la dieta fornisca un adeguato apporto di calcio per raggiungere la maggior densità ossea possibile.
Per i bambini dopo l’anno, all’interno di una dieta diversificata, il latte di crescita può essere una valida scelta dietetica per il suo apporto equilibrato di calcio e ferro, senza fornire eccessi di proteine.
Silvia Scaglioni