Mesi che non scrivo Io, in fila.
Settimane che faccio fatica a scrivere recensioni.
Giorni che le parole fanno fatica a uscire.
Stamattina mi sono svegliata presto e con gli occhi ancora mezzi assonnati ho preso il pc e non ho fatto alcuna fatica. Su youtube “Domani è un altro giorno” della Vanoni e le emozioni hanno fatto il resto. E’ una domenica mattina in cui mia figlia ascolta “testa spalle ginocchia e piedi” e io cerco online i biglietti per il prossimo concerto di Fiorella Mannoia. E’ una domenica mattina in cui non ho voglia di cucinare ma ho voglia di scrivere. E’ una domenica mattina ma è anche il primo giorno di marzo e il tempo passa sempre più veloce. Tra 14 giorni sarò su un volo per Las Vegas e tra due mesi spero di potervi scrivere da una nuova casa milanese.
Si. Cambio casa, lavoro e vita ogni 4-5 anni. Sarà instabilità emotiva. Sarà.
E’ una domenica mattina in cui ho voglia di fare gli scatoloni e iniziare a fare pulizia in una vecchia casa. Ma la verità è che questa non è ancora vecchia e l’altra verità è che ancora non ne ho trovata una migliore e allora mi tocca aspettare. E io odio aspettare.
E’ una domenica mattina in cui sistemo i libri in una ormai malconcia libreria dell’ikea e ritrovo romanzi letti e dimenticati, ritrovo passioni adolescenziali per la penna di Vittorio Zucconi, letture leggere su amori irrisolti e decine di volumi dedicati a Oriana, misti a ricettari scritti da chiunque su qualunque argomento culinario possibile immaginabile.
Mi piacerebbe una grande libreria. Di quelle che arredano casa. Di quelle dove potersi perdere con la fantasia. Di quelle dove è facile capire che persona sei. Dimmi cosa leggi e ti dirò chi sei.
Già.
Io sarei una soggetta amante follemente del cibo, dell’America e di una tale giornalista, una che come lei, nessuno mai più.
Chissà, magari è la mia descrizione perfetta.
La cosa strana è che non ricordavo neanche più alcuni miei vecchi libri. E ancor di più avevo dimenticato di averli letti. Ho dimenticato un sacco di cose, da quando scrivo meno. Con i miei post fermavo il tempo. Come una fotografia. Li rileggevo e rivivevo attimi importanti, perchè significativi per la mia crescita e per la mia vita. Ma da un anno ad oggi, non so, è tutto diverso.
Ho meno voglia di ricordare e ho più voglia di vivere.
Pioggia e sole cambiano le facce delle persone, ha ragione De Gregori.
E non solo.
Buona domenica, gente.
Che sia come la immaginavate.