Mercoledi scorso, nel pomeriggio allo Chateau Monfort con la general manager di Dammam Freres, ho scoperto che alcuni dei miei punti fermi sulla prepazione del thè, erano assolutamente sbagliati.
Motivo per cui ho pensato che potesse essere utile chiarire alcuni punti qui, così ne siamo a conoscenza tutti!
Il thè nella sue diverse qualità e miscele è la bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua. I paesi maggiori produttori sono Cina, Taiwan, Giappone, India, Sri Lanka, Bangladesh, Pakistan, Kenia, Malesia, Indonesia, Vietnam.
In India si usa arricchire il thè con spezie e aromi, come cardamomo, pepe, chiodi di garofano, noce moscata. Il thè chay, ad esempio, si prepara mettendo nell’acqua calda un po’ di zenzero fresco, il thè, lo zucchero e infine il latte.
In Tibet si unisce il cardamomo, il burro rancido e latte di yak.
Il Giappone è una vera e propria cerimonia, chiamata Cha No Yu. L’acqua viene fatta bollire in una teiera di ghisa, in un’unica tazzina di ceramica viene versato un cucchiaino di the verde in polvere Matcha, viene poi versata l’acqua e sbattutto tutto con un frustino di bambù. Quando compare una leggera schiuma, può essere servito.
Gli arabi aggiungono la menta fresca e lo servono in bicchieri, al posto delle tazze.
In Italia il consumo è uno dei più bassi in Europa, ma in crescita.
Ma parliamo di preparazione.
I parametri critici per la preparazione ottimale del thè:
– Qualità dell’acqua
– Acqua fresca
– Non calcarea
– Quantità di foglie di thè: 2gr/100 ml
– Temperatura dell’acqua
– Tempo di infusione
Le fasi corrette:
1. Riempire il bollitore e riscaldare l’acqua fino alla temperatura di 90°C circa (sotto le temperature esatte)
2. Versare l’acqua cosi riscaldata nella teiera, bagnandone le pareti e lasciandola riposare per qualche istante.
3. Gettare via l’acqua dalla teiera e versare all’interno o nell’apposito filtro le foglie di thè. ORa versare l’acqua per infusione e coprire la teiera con il coperchio.
4. Lasciare il thè in infusione per qualche minuto, assaggiare e filtrare.