Era nella lista delle cose da fare. Anzi, da rifare.
Tornare a Zurigo, prendersi due giorni di stacco dalla frenesia milanese e salire sul treno che in tre ore e mezza mi porta nella stazione di Stadelhofen, il cuore della città. – Qui la concezione di “stazione” è completamente diversa da quella italiana, vivere nella zone limitrofe è sinonimo di ricchezza e prestigio –
La più grande città della Svizzera, il fulcro economico. La città delle banche ma non solo.
Mantenendo intatto il valore della tradizione, Zurigo ha saputo guardare avanti, mantenersi vitale ed in continuo movimento ed evoluzione.
Una città magica, che mantiene un ordine nel quale mi ritrovo profondamente.
All’avanguardia, affascinante, giovane ed intraprendente. Come una bella donna.
Dove contemporaneamente coesis
Attraversata dal fiume Linmat, il collante tra due diverse identità: commercio e cultura.
Metropoli ma anche borgo medievale, rappresentata dalla Grossmunster, cattedrale emblema della Zurigo riformata.
Si respira un’aria di pace e serenità lasciandosi trasportare tra le vie della città vecchia che riportano indietro nel tempo e in quelle di Zurich West, la parte più nuova, la zona delle industrie dove gli edifici sono stati recuperati per creare un quartiere decisamente trendy e coinvolgente.
Qui di seguito i miei consigli su come vivere Zurigo:
Dove dormire:
Marktgasse Hotel
Nella città vecchia, all’interno di un palazzo storico del 1500.
Uno splendido concept. Originale e moderno nel design ma senza abbandonare particolari della sua storia, dove ogni camera è pensata in modo individuale e attenta in ogni particolare.
http://www.marktgassehotel.ch/
Dove mangiare – Zurigo by food:
La città offre esperienze culinarie di alto livello, passando da templi gourmet a locali tipici.
I miei consigli:
Maison Manesse – Una stella Michelin –
Qui nessun vincolo, nessuna aspettativa e nessuna tovaglia.
Tutto ha come obiettivo il semplice godimento della cucina in un’atmosfera rilassata, informale ed anticonformista.
Fabian Spiquel, lo chef australiano che ha creato tutto ciò.
Per il pranzo piatti semplici e freschi, dalle orecchiette, alle insalate ai piatti di carne con contorni di verdure e per concludere una delle più buone Creme brulèe con lamponi che abbia mai assaggiato.
Per la cena progresso e rivoluzione dei sensi ed un orientamento più rivolto alla modernità della cucina.
Come se fosse una sorta di parco giochi con infinite possibilità di sperimentazione e nuove combinazioni di sapori.
Alla base, ingredienti sani e naturali.
Un menù che sembra un tatuaggio ed una storia di un sognatore con un cucchiaio di legno che vaga per il mondo.
Zunfthaus zur Waag
Locale storico affacciato sull’ incantevole Münsterhof, una delle piazze più belle del centro storico di Zurigo circondata da edifici secolari di epoca barocca, e che guarda sul Fraumünster, antico convento di monache con le vetrate realizzate da Marc Chagall.
Da circa 700 anni, la casa delle corporazioni dei tessitori della lana e del lino.
Immersi in una cornice romantica e guidati dall’esperto host Sepp Wimmer
Da provare assolutamente il Zürch
Un magico gioco di luci al tramonto rende tutto ancora più incantevole.
http://www.zunfthaus-zur-waag.
Hiltl
Il primo vegetariano al mondo. Inaugurato più di un secolo fa nel 1898 e da quattro generazioni nelle mani della famiglia Hilt.
Un pezzo di storia, non solo familiare ma anche di una cultura gastronomica fatta di alimenti vegetali e diversità rispetto ad una tradizione assodata e votata alla carne.
Uno dei simboli storici della città e il promotore della cultura vegetariana.
Situato nel cuore della città, nasce come bar alla mattina, per trasformarsi in ristorante “à la carte” e al buffet durante l’ora di pranzo, per diventare poi locale da aperitivo e da cena esclusiva e infine club per il divertimento notturno.
“Una cosa mi fa particolarmente piacere in questo lavoro: riuscire ad entusiasmare i clienti, senza nuocere ad un solo animale”
Dal 1998 ad oggi alla sua guida Rolf Hilt spinto da una voglia incredibile di mettersi alla prova, cercando di essere sempre creativo e ad innovare continuamente la sua cucina.
Il vegetariano per persone non vegetariane, così, ad oggi, mi viene spontaneo definirlo.
EquiTable – Una stella Michelin –
Una cena vicino al parco Bäckeranlage, sei portate a sorpresa e un calice di vino abbinato a ciascuna perfettamente.
Arredamento sobrio e detti scarabocchiati sulle pareti, anche qui la semplicità ti accoglie con disinvoltura.
Un giovane team di sole quattro persone capitanato dal talentuoso chef Fabian Fuchs fa di tutto per utilizzare i migliori prodotti sostenibili e servire agli ospiti prelibatezze uniche ed innovative della cucina molecolare.
L’Equi-Table vanta una cucina eccellente ai massimi livelli e dà molta importanza alla sostenibilità.
Un equilibrio perfetto tra semplicità, gusto ed etica.
Dove passare e cosa vedere:
Sprungli
Colosso mondiale e tra i pionieri di produttori di cioccolato svizzeri a metà del 1800.
Un’azienda familiare da generazioni.
Tappa obbligatoria. Non si può non entrare nella cioccolateria e venire rapiti in pochi minuti dal profumo di cioccolata, ammirare il banco pasticceria e comprare i deliziosi Luxemburgerli da portare a casa.
Berg & Tal al Markthalle
Il punto di riferimento gastronomico in uno dei quartieri più avant-garde di Zurigo.
Un mercato all’interno del viadotto ristrutturato dove trovare prodotti freschi e non tipici di tutta la regione.
Una piacevole degustazione in uno dei negozi, il Berg & Tal, con salumi e formaggi svizzeri straordinari, accompagnati da un particolare succo di mele e per finire un brownies PAZZESCO gluten free e home-made fatto dalla Signora Viviana, parte fondamentale di questo piccolo spazio.
Impossibile poi uscirne a mani vuote.
Punto forte: vendere prodotti artigianali e sostenibili.
Continuare a passeggiare per Zurich West attraverso architettura moderna, rotaie e strade principali ed assaporare una birra nel Frau Gerold Garten, parte del progetto di rivalutazione “Urban Gardening”.
Un enorme spazio di terreno dove trovare orti, aiuole fiorite, ristoranti e bancherelle. Tutto “secondo natura”, rispettandola e facendo attenzione agli sprechi e all’ambiente.
Per me immancabile un salto nei grandi magazzini Jelmoli e Globus, ovviamente nei piani dedicati alla gastronomia. Dove trovare davvero i prodotti più ricercati e quelli locali.
Il prestigioso Globus ha sicuramente un’attenzione un po’ più particolare e ricercata. Situato tra la Bahnhofsstrasse e la Löwenplatz e fondato più di cento anni fa secondo il modello dei grandi magazzini parigini per offrire merce di prestigio e di vario genere sotto lo stesso tetto. Ogni prodotto è ricercato in ogni dove e con grande cura ed attenzione.
Ho avuto in questi giorni anche il piacere di conoscere Peter Schneider e Mika.
Il primo, un architetto in pensione che ha deciso di seguire la sua dolce passione e di imparare un nuovo mestiere: l’apicoltore, uno dei 60 presenti a Zurigo.
Sul tetto dell’ hotel Mariott si trovano le sue 18 colonie di api con 40000 api per cassetta in estate, la stagione più proficua.
Una gioia per il palato il suo miele urbano ed un piccolo ma prezioso aiuto per preservare il futuro delle api.
Il secondo Mika Lanz, nato e cresciuto a Zurigo. Ex regista ed ora produttore di salumi e salsicce a base di carne scelta.
Ogni prodotto soddisfa i più elevati standard dell’animale-friendly e tracciabilità.
Indubbiamente abbiamo molto in comune, come la grande passione che ci ha portato a cambiare vita e far si che il nostro sogno diventasse il nostro lavoro.
Sostenibilità, innovazione, tradizione e rispetto per l’ambiente. Questi i must di questa città.
Una politica di riciclo e una macchina più che funzionante anti spreco, luoghi dove poter portare i cibi non venduti del giorno per poterli sia acquistare ancora buoni ad un prezzo accessibile il giorno dopo o per dare la possibilità a chi ne ha più bisogno di avere un pasto a fine giornata.
Un metodo da cui tutto il mondo dovrebbe prendere esempio.
“Nutrire il pianeta, energia per la vita” potremmo dire sia proprio questo lo slogan di Zurigo.
Zurigo mi hai conquistata: ci rivediamo presto?