La design week con un focus sul mondo food.

DI Chiara Maci | 27 Apr 2018

 

Cibo, design ed arte, intrecci di culture sempre più vicine e che sempre più si fondono in diverse realtà.

La design week è per tutti frenesia, caos, colori e divertimento.

 

Oggi vi racconto la mia settimana del Salone del Mobile.

Qualche aperitivo all’aperto e 10km a piedi al giorno  alla scoperta del ruolo del mondo della cucina nelle sue diverse declinazioni artistiche.

Preponderante sicuramente la tecnologia ed il design legati agi arredi da cucina.

 

 

 

 

 

Nel “Brera design district” lo store di Elle decor ha proposto arredi di soft kitchen, linee semplici, eleganti e di facile utilizzo, colori pastello per una cucina che diventa oggetto d’arredo e può così essere posizionata in qualsiasi angolo della casa.

 

 

L’esclusiva location di “Casa Lago” nel cuore di Milano, mi ha guidata alla scoperta di nuove tecnologie culinarie con la cooking class dello chef Davide Oldani.

Un tavolo tondo bianco si è rivelato poi un piano cottura in vetro ceramica soltanto a piastre accese.

Hanno accompagnato la serata del lancio un pianoforte e le miscele di “Prime Uve”.

 

 

La mostra “The surreal table”, in zona San Babila, strizza l’occhio al design puro, da importanza all’arredamento della tavola rivisitando gli oggetti essenziali in chiave contemporanea e stravolgendone talvolta il ruolo.

Grandi design utilizzando diversi materiali per farci vivere un esperienza della cena 2.0.

( Potete visitarla fino al 18 maggio all’interno degli uffici della Santa Margherita a Milano).

 

La design week è però anche eco friendly e sensibile alle cause sociali.

Io sono particolarmente attenta all’ambiente ed alla sostenibilità dell’agricoltura e dell’allevamento.

A tal proposito, ecco qualche novità:

 

 

I cortili di “food court”: un format che vuole rivoluzionare il mondo dello street food, legandolo all’arte ed al design.

Nel cuore di Brera il lancio dell’iniziativa ha visto diversi food truck dal design compatto, elegante e sostenibile: circondati da pannelli solari, alimentati elettricamente.

Installazioni creative di artisti emergenti nel cortile, performances artistiche live, pentole e bicchieri di design per cucinare e servire i cibi proposti che mantenevano le caratteristiche tipiche del cibo di strada.

 

 

Eataly Smeraldo quest’anno ha avvicinato la città ai prodotti della terra con il progetto “Mi-ORTO”.

Così piazza XXV aprile si è trasformata in un orto ecologico e di design dove è stato possibile partecipare a workshop sull’arte della coltivazione, sulla scoperta delle biodiversità, della stagionalità e dei semi antichi .

 

È stato però mercoledì 18 l’evento più gourmet ed etico del Salone, che ha coinvolto 8 stelle Michelin per una causa sociale.

Una cena di beneficienza al Castello Sforzesco, organizzata dal leader degli elettrodomestici tecnologici Grounder con l’associazione “food for soul”.

Organizzazione no profit fondata da Massimo Bottura, impegnata nell’apertura di mense comunitarie nel mondo anti spreco, per permettere a tutti di nutrirsi ed allo stesso tempo aiutando i piccoli produttori.

 

Non vi ho citato i tour guidati del fuori salone by night, le istallazioni pop e gli spazi multi sensoriali della Triennale di Milano, gli arredamenti da interno che quest’anno passavano dalle sedie sospese, alle luci neon fino al ritorno al vintage con velluto e tappezzerie.

Insomma tutto molto foodie, ma anche instagrammabile, hi-tech e spettacolare.

Durante il Salone del Mobile, fra uno spritz ed una foto su un tappeto di fiori, si impara ogni anno qualcosa di nuovo.

 

Di Giulia Gattiglia

 

 

Credits
Photo By Giulia Gattiglia
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