Piero e la macchinina di Babbo Natale.

DI Chiara Maci | 8 Dic 2016

Lo aveva scritto nella letterina a Babbo Natale già ad ottobre.

Poi a novembre aveva iniziato a chiedere “quanto manca a Natale? è per caso arrivato e io non me ne sono accorto? mi svegli papà quando arriva Babbo Natale? Voglio conoscerlo e voglio proprio vedere come riesce a far passare la macchina dei miei sogni dal camino!” Era una macchinina rossa con le ruote nere.

“Ehi, Babbo Natale” aveva scritto Piero “mi raccomando i colori. Vorrei fosse una macchinina mai vista prima.

Riesci a disegnarne una solo per me?”. Piero era stato bravo durante l’anno e lo sapeva. Così sperava davvero in un regalo fuori dal comune. Da piccolissimo giocava con le macchinine piccole piccole, poi ai 2 anni fu il momento della macchinina telecomandata, ma lui ne sognava una tutta sua. Una che potesse guidare per casa mentre la mamma preparava da mangiare.

E così, la sera del 24 dicembre mamma Giulia ricordò al piccolo Piero di lasciare qualcosa a Babbo Natale, per la notte fredda in arrivo.

Non sarebbero bastati due biscotti e un bicchiere di latte. Babbo Natale per portare un regalo così grande e speciale, avrebbe almeno dovuto mangiare qualcosa di più sostanzioso. Babbo Natale è un’ omone, avrà tanta fame!

“Ho un’idea mamma. Prepariamo con il latte la crema pasticcera e poi a parte facciamo i biscottini. Alcuni glieli lasciamo così e qualche altro lo sbricioliamo sopra!” E così iniziarono a impastare zucchero, uova, burro e farina.

La mamma si dedicava ai biscotti a forma di alberello e il piccolo Piero mescolava la crema fatta con il latte, le uova e la farina, nell’attesa che si addensasse e diventasse cremosissima. Quando tutto fu pronto, fu Piero a scegliere le piccole coppette dove versare la crema e fu sempre lui a sbriciolare sopra ad ogni coppetta qualche pezzetto di frolla. “Ne mangerà uno solo?” “Lasciamo sotto l’albero illuminato almeno due cremine, amore. Non si sa mai che arrivi con i suoi piccoli aiutanti…” “E le renne devono mangiare, anche loro?” “Lasciamo qualche biscottino anche a loro.

In fondo è Natale. Non sarà bellissimo immaginare tutti qui nel nostro salotto a ridere, mangiare crema pasticcera e biscotti a forma di albero?” “Ma sarà ancora più bello svegliarsi a trovare una macchinina rossa e nera tutta per me”.

Shhhh, corri a letto. Sento delle campanelle suonare in lontananza, Babbo Natale è in arrivo…

DISCOVOLANTE_04

Cocotte di crema

Ingredienti:

Per la crema

5 tuorli

1 stecca di vaniglia

50 g di fecola di patate

500 ml latte freddo intero

130 g zucchero

Per le Lingue di gatto

100g di albumi

100 g di farina

100 g di zucchero

100 g di burro morbido

un pizzico di fleur de sel

Scorza di limone

– Lavorare in una ciotola con le fruste il burro a temperatura ambiente e lo zucchero fino ad ottenere una crema liscia

– Unire metà dose di albume

– Mescolare e versare anche metà dose di farina setacciata poco alla volta, continuando sempre con le fruste

– Amalgamare l’altra metà degli albumi e mischiare il resto della farina ed un pizzico di sale

– Profumare con scorza di limone grattugiata

– Mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo

– Inserirlo in una sac-à-poche munita di una bocchetta liscia

– Lasciare riposare in frigorifero per una decina di minuti

– Formare le lingue di gatto direttamente su una placca foderata con un foglio di carta da forno

– Far cuocere in forno statico preriscaldato a 200° per 10-12 minuti (o a 180° per 8 minuti se in forno ventilato)

– Quando saranno leggermente dorate ai lati sfornare e togliere dalla teglia con l’aiuto di una spatola e lasciare raffreddare

– Passare alla preparazione della crema. Scaldare il latte in un pentolino con la stecca di vaniglia divisa a metà per il lato lungo

– In un altro pentolino mescolare i tuorli con lo zucchero e la fecola

– Aggiungere il latte bollente e mescolare sul fuoco fino a farla addensare

– Fare raffreddare, riempire le cocotte di crema guarnendo con briciole di lingue di gatto