Tra i Pirenei e il Mediterraneo. Alla scoperta della Catalunya.

DI Chiara Maci | 7 Mar 2016

“Restano ancora pochi paesaggi. Essi convergono tutti qui. La Catalogna è il centro del mondo.”  S. Dalì

 

Un viaggio che avevo nel cuore da parecchio tempo.

La scoperta di un territorio magico e di una Spagna vera e un po’ diversa, non fatta solo di divertimento allo stato puro: la Catalunya.

 

Chi l’avrebbe mai detto che a solo un’ora e mezza da Barcellona, in un piccolo paesino vicino alla città di Olot, si potesse trovare un luogo dove lasciare i pensieri da parte e dedicarsi solo a godersi la pace in mezzo ad una natura meravigliosa?

Qui, al Mas Les Comelles si ascoltano solo i suoni della natura e si può trovare una via di fuga assoluta dalla città e dallo stress di tutti i giorni. Per rilassarsi una notte in mezzo ad uno spettacolo naturale.

E perché no, abbandonarsi anche ad una cena “progettata” da Marc, il figlio della proprietaria, ingegnere che ha trovato la propria strada nell’ideare una cucina semplice, fatta di pochi ingredienti, poche cotture e pochi condimenti.

In modo puro e assolutamente equilibrato. Da un nigiri di ceci e fegato al tataki di tonno con arachidi e wasabi e al merluzzo con sale e pepe affumicato. Per finire con uno jogurt di produzione casalinga con crema di pere e mandorle. Una vera e propria esperienza.

 

A pochissimi chilometri da qui mi sono trovata davanti a qualcosa che non ti aspetti. Un’immensa zona di vulcani e crateri che dà vita a spazi di infinita bellezza.

Questa è la Zona Vulcanica della Garrotxa, un Parco Naturale unico nell’Europa continentale con una storia e masserie secolari che invitano al riposo si, ma anche all’avventura.

Paesaggi incredibili e monti, un ambiente selvaggio dal color ocra dove la lava pietrificata e le ceneri scure si mescolano con boschi e prati di tonalità verdi intense.

Dall’alto, su una mongolfiera “Vol De Coloms”, queste sensazioni si moltiplicano e ammirare le bellezze di uno degli spazi protetti più singolari è stata davvero un’avventura unica.

 

Da qui, si possono facilmente percorrere 50 km in macchina e raggiungere la città di Girona, ultima provincia della Catalunya prima del confine con la Francia.

Città antichissima abitata di iberi, romani, arabi ed ebrei che racchiude ancora le loro tracce e culture. Una passeggiata tra le vecchie mura che sovrastano la città, una visita alla meravigliosa Cattedrale per perdersi poi nelle viuzze magiche del quartiere ebraico.

Insomma, un mondo da scoprire.

 

Neanche qui può mancare ovviamente l’esperienza gastronomica in assoluto più caratteristica ed emozionante che abbia mai provato. Sembravo una bambina davanti alle caramelle.

Una cena al Celler De Can Roca, un menù da perdere letteralmente la testa e un viaggio intorno al mondo. Il loro di viaggio, perché il ristorante migliore al mondo porta al suo interno l’anima di una famiglia, composta da tre fratelli: Joan, lo chef; Josep, il sommelier e Jordi, il pasticcere.

Un’immenso gioco di sensazioni. Venti piatti dove si raggiunge una perfezione davvero da lasciare a bocca aperta. Dal consommé autunnale, ai gamberi di Palamòs marinati in aceto di riso, alla razza confettata con olio di senape, alla “Llata” di vitella cotta per 72 ore (si scioglieva letteralmente in bocca).

Per concludere con i dolci, un vero e proprio momento di estasi dal “profumo turco” ad un Cromatismo di tonalità arancioni.

 

Ma la Costa Brava è anche mare, una visita al mercato e all’asta del pesce di Palamòs. Per capire come si pesca il pesce, come arriva in porto, come viene diviso e venduto.

Dove il focus e l’attenzione sono sempre su una pesca sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Perché la biodiversità va preservata.

Qui mi aspettava anche Ramon, prima di tutto un pescatore, ma anche un cuoco.

Un pranzo tipico dei pescatori con ingredienti poveri ma resi con semplicità ricchissimi e pronti a saziare dopo una lunga giornata di pesca. Se passate di qui dovete assolutamente assaggiare il suquet, con patate e pesce povero e la vera crema catalana dove lo zucchero viene bruciato con l’apposito “ferro per cremar” (un disco di ghisa con un lungo manico).

Voi lo sapevate che l’originale è fatta con cannella e bucce di limone? Il tutto accompagnato da una degustazione dei vini del territorio, dai gusti persistenti, profumi inebrianti di spezie, erbe e frutti, donati dal sole e da queste spettacolari terre vulcaniche e granitiche.

Ah, se passate da qui nei weekend di marzo non perdetevi la “Garoinada”, un giorno in barca dove si possono degustare ricci di mare appena pescati.

 

Il mio tour si è concluso con una magnifica vista di tutta la Costa dal “El faro de Sant Sebastià en Llafranc” e due passi nel preservato borgo medioevale di Pals.

Ovviamente non potevo partire senza una sosta al ristorante Bo.TiC.

Un aperitivo con una speciale birra da pasto nata dalla collaborazione tra Ferran Adrià & Damm, un ristorante splendido dove concludere questa meravigliosa avventura con una tartare di salmone mojito e ginger, del baccalà confit, patate e tartufo.

Degustare la rivisitazione della merendina “pantera rosa” con cioccolato bianco, fragola e limone. Divina.

E giocare a dadi con cioccolato fondente, finocchio e Baileys. Che meraviglia.

 

Una terra fatta di sapori, sorrisi ed esperienze uniche.

Le foto dicono più di qualsiasi parola.

 

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