Tra mercatini vintage e caramel waffle. Tornare a Londra.

DI Chiara Maci | 19 Mar 2013

« When a man is tired of London, he is tired of life; for there is in London all that life can afford. »

Londra sei anni fa è stata diversa. Un viaggio sola con mia madre, giornate interminabili di shopping natalizio, qualche fotografia scattata ai turistici bus londinesi, un fish&chips mangiato nel ristorante dell’albergo e un sacchetto di Harrod’s pieno di piccoli gift.

Londra, oggi, è un’altra cosa. Come me.

Un piccolo albergo vicino Notting Hill e un’intera mattinata tra le bancarelle “culinarie” del Borough Market dove, nell’ordine, poter assaggiare ostriche freschissime, hamburger vegani di sole verdure e formaggi, cioccolatini ripieni di caramello liquido e salato (ovviamente la bottiglia di caramello è stata il mio primo acquisto), foie gras francese, olio extra vergine di oliva classificato in base alla temperatura di spremitura dell’oliva, forme giganti di Emmenthal svizzeri e di raclette francesi, bancarelle di waffle calde ricoperte di salse al cioccolato e al caramello, prosciutto di Parma e Parmigiano Reggiano immancabili per i nostalgici nazionalisti, blocchi di burro salato e coppette monodose di creme caramel e mousse al cioccolato, dozzine di cupcake colorate con frosting ai differenti gusti, piramidi di brownies al triplo cioccolato, tipiche pies inglesi ripiene con formaggi, verdure e carne mista, cassette di lavanda profumata e omini biscottini di zenzero, ma anche funghi di diverse tipologie, ricette internazionali con alfajores de maicena argentini e lamington australiani, frutta secca caramellata e verdura dai colori incredibili.






Un mercato alimentare tremendamente affascinante, ricco di tradizioni diverse ma intelligentemente aperto alle novità internazionali e alla qualità di cibi ricercati e particolari.

Diverso ma allo stesso tempo “da vedere” è il mercato della domenica mattina diSpitalfields, dove, tra bancarelle di oggettistica introvabile e vestiti vintage, rimani estasiato dai forti odori delle cucine fusion e orientali, dai cibi messicani speziati e piccanti, ai futomaki giapponesi di diverse forme, ai ravioli cinesi cotti al vapore con un ripieno di verdura o di carne tritata, alle eggs florentine con spinaci e formaggio e alle eggs benedict con l’aggiunta di bacon, mangiate da Nude Espresso (grazie Andrea per il consiglio).






Due mercati alimentari per cominciare, ma anche una cena in un piccolo ristorantino svedese dove rifornirsi di salmon&mashedpotatoes e di polpettine con salsa speziata (avete presente quelle dell’ikea? ecco proprio loro), un giro di Christmas shopping da Selfridges per le novità “culinarie” introvabili in Italia (grazie Dani per aver resistito un’intero pomeriggio tra stampini in silicone e sugarpaste), da TopShop per le amiche fashion (non ci smentiamo mai, noi donne), Primark per i regalini dell’ultimo minuto e H&M per gli ultimi due vestiti firmati da Lanvin (splendida Elena).


E ancora bancarelle romantiche nel primo pomeriggio di domenica, lungo Portobello Road, nel cuore di Notting Hill.
Dove, verso sera, tutto sembra fermarsi e per un attimo la Londra confusa di Oxford Street e di Regent Street, la Londra caotica dei mercati alimentari, sembra ovattarsi e scomparire, per lasciare il posto alla magia. In un silenzio surreale.
Per scoprire un’altra Londra ancora. E iniziare un nuovo viaggio.


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