Viaggiare in barca a vela: libertà, natura, gusto.

DI Chiara Maci | 21 Dic 2016

Lei è Elisa e ha partecipato al mio corso “Be a blogger” qualche settimana fa.

Quando mi ha proposto degli articoli legati al viaggio in barca e alla cucina, ho accettato con entusiasmo.

Perchè il 2017 sarà l’anno in cui chiaramaci.com crescerà e accoglierà articoli scritti da voi e non solo. Perchè qualcuno quest’anno mi ha insegnato che da soli si possono fare grandi cose, ma le migliori sono quelle che si fanno in team.

Questo è il suo primo articolo per il mio blog.

Grazie Elisa e buona lettura 🙂

 

“Se un viaggio in Mare non significa altro che la solita routine di bordo, il vento, il tempo e le distanze percorse, allora ha ben poco significato…” (Charles Borden)

Un viaggio in barca a vela è scoperta, è evasione, significa cambiar punto di vista, adattarsi ai ritmi della natura, significa viaggiare veleggiando in totale silenzio, significa poter dormire sotto un cielo di stelle, significa poter far bagni in acque azzurre e senza dubbio significa viaggiare conoscendo i prodotti tipici delle zone visitate.

La barca è una piccola casa spartana sulle onde, ma buon cibo e buon vino non mancano mai.

Questo viaggio oggi ci porta alla scoperta della Riviera del Conero  ed il Principe del luogo è il Mosciolo Selvatico, una cozza che nasce e si riproduce naturalmente attaccata agli scogli sommersi della Riviera, tra l’altro presidio Slowfood dal 2004.

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La Riviera del Conero si estende da Ancona a Numana, è un tratto di costa alto, frastagliato e roccioso che prende il nome dal monte omonimo. Sono decine le meravigliose spiagge sassose o rocciose immerse nella ricca vegetazione che a tratti è ancora selvaggia.

Partendo dal Porto di Ancona con destinazione Portonovo costeggeremo la zona del Passetto caratterizzata dalla presenza delle “Grotte”, antichi ricoveri per le attrezzature dei pescatori e per le lori imbarcazioni, scavati nella falesia già dalla metà dell’ottocento e testimonianza di architettura in totale armonia con la natura circostante.

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Proseguendo la nostra veleggiata superiamo la fantastica spiaggia di Mezzavalle, spiaggia libera ed ancora selvaggia, confinante con la baia di Portonovo.

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Finalmente ancorata la barca nella Baia possiamo farci un tuffo rinfrescante godendo della vista sul paesaggio e sulla natura che ci circonda! Armandoci poi di maschera e pinne ( e permesso di raccolta) con pochi fiati riusciamo a riempire il nostro retino di Moscioli che saranno ovviamente l’ingrediente principale della ricetta del giorno.

Per chi volesse riposarsi e prendere il sole in silenzio i moscioli possono essere acquistati alla Cooperativa di Portonovo che si trova sulla spiaggia.

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Spaghetti con i Moscioli

Ingredienti ( per 4 persone)

700g di moscioli

2 spicchi di aglio rosso

1 ciuffo di prezzemolo

1 scalogno

4 cucchiai di olio evo

10/15 pomodorini datterino

300g di spaghetti

1 peperoncino piccolo

 

Tritate lo scalogno, l’aglio ed il prezzemolo. Metteteli in una casseruola con l’olio e fateli appassire dolcemente per 4 minuti insieme al peperoncino, fino a completa doratura.

Raschiate il guscio delle cozze con un coltellino, lavateli molto bene sotto l’acqua corrente e metteteli in un tegame, posto su fiamma moderata. Coprite e aspettate che le cozze siano tutte aperte. Raccogliete l’acqua che faranno, filtratela e tenetela da parte. Togliete le cozze dai gusci, tritatele finemente lasciandone una manciata intere.

Mettete i moscioli nel soffritto preparato precedentemente, lasciate insaporire, aggiustate di sale e pepe, sfumate con un verdicchio classico. Una volta evaporato unite i pomodorini scottati in acqua bollente, pelati e tritati e cuocete per 20 minuti. Se serve aggiungete un po’ dell’acqua delle cozze che avete tenuto da parte.

Mettete a bollire l’acqua per la pasta, salatela e cuocete gli spaghetti al dente e conditeli con il sugo preparato. Guarnite con qualche fogliolina di prezzemolo fresco.

Abbinamento vino: Verdicchio Superiore dei Castelli di Jesi

Dalla baia è possibile ammirare il “Fortino Napoleonico”, fortezza sul mare del 1810 costruita per controllare l’avanzata e lo sbarco della flotta inglese, oggi diventato un famoso hotel.

Dopo esserci saziati e aver fatto un ultimo tuffo, veleggiando ancora un po’ navighiamo davanti alla Torre di Portonovo, antica torre di guardia del 1816, costruita per volere di Papa Clemente XI. La torre fu anche dimora estiva di Gabriele D’annunzio.

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Lo sguardo si sposta poi sulla chiesetta di Santa Maria di Portonovo, capolavoro romanico immerso nel verde, citata anche da Dante nel canto XXI del Paradiso:

« In quel loco fu’ io Pier Damiano,

e Pietro Peccator fu’ ne la casa

di Nostra Donna in sul lito adriano. »

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Infine raggiungiamo le “Due Sorelle”, la spiaggia più rappresentativa dell’intera riviera con i suoi due faraglioni che danno il nome alla spiaggia stessa.

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Un ultimo bagno tra i faraglioni ed è già l’ora dell’aperitivo, la scelta di vini locali è veramente ampia, per gli amanti del rosso come me la scelta ricadrà sul Rosso Conero, vino fruttato ottenuto da uve Montepulciano e Sangiovese, colore rosso rubino intenso, impenetrabile dall’odore vinoso e gradevole e dal sapore asciutto, fruttato, armonico e ricco di corpo.

Prendiamo il tender e raggiungiamo la riva per cenare in uno dei tipici locali in spiaggia, non ci resta poi che tornare in barca per essere cullati ed addormentarci con la sensazione che le stelle ci cadano addosso!

Il viaggio continua…