Alla Trattoria dei Cacciatori: un viaggio nella “campagna” meneghina.

DI Chiara Maci | 12 Dic 2017

 

Ottant’anni di attività nella ristorazione milanese, una sola famiglia e la passione smodata per la gastronomia.

Una sala principale di ispirazione rustica e una veranda a vetri si affacciano sul meraviglioso porticato antico.

Siamo appena fuori Milano, alla “Trattoria dei Cacciatori”.

 

Seguire le stagioni è un must ormai. E qui si resta fedeli alla tradizione.

La carne protagonista per tutto l’anno si alterna a ricette fresche e leggere arricchite di verdure soffici e deliziose, durante il periodo primaverile ed estivo.

Il flan di finferli e zucchine con salsa al parmigiano soddisfa il desiderio di morbidezza e freschezza, il cotechino “estivo” servito con una dolcissima giardiniera homemade, rende l’intera portata incredibilmente fresca al palato.

E ancora gnocchetti verdi con salsa al parmigiano, polenta profumata con il tenero e succulento brasato, l’”orecchia di elefante” con le sue patate al forno, soddisfano ogni esigenza.

Anche le dolcezze servite a fine pasto seguono un percorso stagionale, frutta e morbidezza quando la temperatura si alza e grida alla leggerezza, ma appena i primi maglioni spuntano nell’armadio, creme e mascarpone fanno capolino nella carta del ristorante .

Il servizio resta impeccabile da anni, così come i tovagliati bianchi, gentilezza ed eleganza (senza eccessi) conciliano il pasto e appagano i sensi.

I costi superano la soglia della media, ma sono giustificati dalla selezione delle materie prime e dalle creazioni dello chef. 😉

Per gli amanti delle “escursioni” fuori Milano, la Trattoria dei Cacciatori rimane una meta consolidata. Per chi desidera invece nuove esperienze, lontano dal caos meneghino, consiglio di passare a dare un’occhiata e assaggiare un po’ di tradizione.

 

Di Luca Banfi

Credits
Photo By Giulia Gattiglia
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